martedì 28 maggio 2013

Finalmente a casa

Le chiavi nella toppa, click clack. Finalmente un po' di ordine. E di silenzio. La TV è rigorasamente spenta, spenta la lavatrice e spenta la radio. Finalmente un po' di sano relax e le mie membra si sciolgono.
Peccato non avere una bella vasca, è davvero l'unica cosa che mi manca in quest'istante. Mi immergerei nella mia lavanda adorata. Gli occhi chiusi. Per non sbagliarmi quasi quasi ci infilerei anche un Chopin, notturno nr.20.
A volte bisogna stare soli per davvero per assaporare a pieni polmoni la vita. Anche in mezzo al traffico o curando le piante sul terrazzo o visitando una mostra con sè stessi o un cinema muniti di pop corn, guardarsi a destra e a sinistra e non vedere facce conosciute. Semplicemente così.
Stasera ho visto "Viaggio sola", una banalissima commedia italiana. Una donna che dopotutto sta bene da sola a girovagare per lavoro, una sorella sbadata e munita di prole, un ex che non sa quello che vuole, un'antropologa che la fa dubitare. Ci pensate mai che la morale dei film è sempre identica: "se sei te stessa, vinci. Se ti lasci convincere dagli altri di quello che devi essere, perdi". Nulla di che, più che altro mi è venuta una gran voglia di mercatini di spezie e bar affollati e sorrisi rubati e confessioni di donne.
Uscita, mi son goduta una granita siciliana sotto casa da leccarsi i baffi, una breve camminata sui navigli- chi si baciava, chi portava a spasso il cane, chi cuciva in un piccolo laboratorio, chi mangiava nella luce tenue, chi scrollava la tovaglia per strada, avanzi di una cena.
Finalmente a casa. Tutto tace. Ogni tanto ci vuole proprio.