domenica 31 ottobre 2010

Se diventiamo cellularmente differenti ogni 6 anni

Davide G: “se le nostre cellule si rinnovano completamente ogni 6 anni, come fa un sentimento a perdurare tal data?” Martina F: “è tutta una questione di aspettative. E soprattutto noi figli unici ne siamo infetti, di attese & programmazioni varie. Questo non significa necessariamente smettere di sognare o di crederci.” La verità è che or ora è come se avessi fatto una dialisi d’a(d)dio, un repulisti salvifico da un background sentimental-chic piuttosto turbolento e ansiogeno. Basta con i “eh ma se”, “mi piacerebbe”, i “mulini bianchi” e i “bisogna”. È semplicemente sufficiente respirare e capire. Annuire quando è necessario, mollare i freni quando il tuo istinto ti guida, senza panico, senza sotterfugi, senza aspettare i miracoli, senza rimanere in attesa di quello che non arriverà mai. No, non ho nessuna voglia di negarmi il Piacere, non ho nessuna voglia –eh si, c’è anche stato chi mi ha quasi convinto che rifugiarmi nell’atarassia potesse essere La Risposta,- di privarmi dell’Emozione, non ho nessuna voglia di rimanere imbrigliata in paure inconsistenti, non ho nessuna voglia di rinunciare a viverti.

I've been running like you. I made it wrong. But now, please, do not protect me from what I want.

giovedì 21 ottobre 2010

La vita è un match di boxe

Ho voglia di strapparmi queste quattro vesti che mi fasciano. Ho voglia di gridare contro tutti che sono molli e che si devono dare una mossa. Perché sono così prepotente? Perché non riesco a comprendere che a volte è solo una questione di dedizione e non solo di un frenetico stato voraginoso che tutto brucia e tutto dissipa. È forse colpa del mio senso scapestrato e indomabile di onnipotenza?
Ho voglia di crederci per davvero per una volta, senza riserve, senza confusione, senza peli sulla lingua, di essere adeguata anche se non lo sono.
Ho voglia di sentire e di capire, raccogliendo i significati in un battito di ciglia. Come in un match di boxe: disciplina, forza di volontà e coraggio, occhi tumefatti, nasi schiacciati, lividi sul volto.
Il 2010 ha lasciato una scia di turbolenze non indifferenti: una persona importante è uscita dalla mia vita, seguendo la mia volontà - no regrets, con coraggio sono riuscita a ricucire i cocci e a domare i vuoti. Poi sono stata illusa e ho a mia volta illuso. L’estate, con il suo sole acceso, ci ha rubato Paolo (e con lui scavato nel profondo di molti di noi, lasciandoci in un vortice di interrogativi, anche se sappiamo benissimo che ci dà la buonanotte ogni sera) e donato Giulio.
Ora è come se avessi la forza e l’onestà di frazionare ogni singola molecola del mio corpo, interrogarla e fantasticare su di essa. È vero, ora so dove andare. (Forse) è solo una questione di attesa. Non amo aspettare. Che sfiga.
http://www.youtube.com/watch?v=kMrvpEwO1DM

Poesia bisbiglio per le labbra cucite

Poesia bisbiglio per le labbra cucite
http://www.poesiaviva.it/ivan/manifesto/
...
poesia per le labbra cucite
per le scintille sopite
per le gesta scolpite di getto
per le voci piene
quelle tremanti
quelle dense paura
buttate nel cesso

martedì 19 ottobre 2010

dedicata a tutti quelli che..."L'amore dura tre anni", Frédéric Beigbeder

Come sottolineato da L.G., thanks to you...

CAP 6.Giorno X-2
L'errore è di volere una vita immobile. Si vuole che il tempo si fermi che l’amore sia eterno, che niente muoia mai, per crogiolarsi in una perenne infanzia. Si costruiscono muri per proteggersi e sono quei muri che un giorno diventano una prigione.
Ora che vivo con Alice, non costruisco più pareti. Prendo ogni secondo di lei come un regalo. Mi accorgo che si può essere nostalgici del presente. Mi capita di vivere dei momenti così meravigliosi che mi dico: "Ebbi Un giorno tutto questo Io rimpiangerò: non devo mai dimenticarmi di questo istante, per poterci ripensare quando tutto andrà male”. Scopro che per restare innamorati è necessaria una parte inafferrabile in ciascuno. Bisogna rifiutare la piattezza, non nel senso di inventarsi emozioni artificiali e stupide, ma di sapersi stupire di fronte al miracolo di ogni giorno. Essere generosi, e semplici. Si è innamorati il giorno in cui si mette il dentifricio su uno spazzolino che non è il proprio.Soprattutto, ho imparato che per essere felici bisogna essere stati molto infelici. Senza apprendistato del dolore, la felicità non è solida. L’amore che dura tre anni e quello che non si è inerpicato sulle montagne o non ha frequentato i bassifondi, quello che è caduto dal cielo bell’e pronto. L’amore dura soltanto se ne conosciamo il prezzo, e conviene pagare in anticipo, se no si rischia di saldare il conto a posteriori. Non siamo stati preparati alla felicità perché non siamo stati abituati all’infelicità. Siamo cresciuti nella religione della comodità. Bisogna sapere chi si è e chi si ama. Bisogna essere compiuti per Vivere una storia incompiuta.
Spero che il titolo menzognero di questo libro non vi abbia troppo irritati: certo che l’amore non dura tre anni; sono felice di essermi sbagliato. Non è che questo libro solo perché è pubblicato da Grasset dica necessariamente la verità.
Non so cosa il passato mi riserva (come diceva Sagan), ma vado avanti, nel terrore meravigliato, perché non ho altra scelta, vado avanti, meno incurante di un tempo, ma vado avanti comunque vado avanti nonostante tutto, vado avanti e vi giuro che è bello.[...]

lunedì 18 ottobre 2010

domenica 17 ottobre 2010

E(motions)

Quel maratoneta etiope che correva senza scarpe e trionfava all’Arco di Costantino, i corteggiamenti a ritmo di twist della Rimini di Fellini, Milano come un albero di Natale – zizzania edilizia - dove tutto sembra possibile, la corsa dei tori a Pamplona, un negozio vintage di Helsinki dove l’amore per il dettaglio è fuso con il desiderio di qualità, un the al gelsomino in una Tokyo farneticamente , gli spazi silenziosi del Big Sur, quel lembo di terra che unisce Florianopolis al continente. Martino tra le mie braccia. Un sorriso di mia madre. Un bagno caldo con vista sulle montagne già innevate a metà ottobre, i capezzoli turgidi, l’essenza di caprifoglio scioglie insensate preoccupazioni in una tiepida pigrizia.

Ricucio questo puzzle di (e)mozioni e mi traghetto verso Casa. Ancora un attimo però, ancora un istante di metafisica ri-conciliazione con la mia anima.

There's times when I want something more, someone more like me. There's times when this dress rehearsal seems incomplete, but you see the colors in me like no one else …

giovedì 14 ottobre 2010

sabato a piazza affari

Non perdervi Francesco Bonami che racconta L.O.V.E. di Maurizio Cattelan, sabato 16 in Piazza Affari, alle 11. Bonami, fiorentino che vive nella Big Apple, curatore della Whitney è un maestro nel raccontare anche a quelli che non ci capiscono un granchè, come la sottoscritta, i segreti dell'arte moderna.
per altre iniziative in giro per la città: http://www.milano-designweekend.it/

mercoledì 13 ottobre 2010

Time is never time at all

Già me lo immagino. Si allaccia svogliato la cravatta, la camera da letto sfatta. Nureyev zampetta senza suono nella tv a tubo catodico, un vecchio CD degli Smashing Pumpkins da sottofondo. Non entra un filo di luce in quella vecchia casa, con un sorriso beffardo ricorda le letture di un tempo: “dove vanno le anitre in quello stagno a Central Park quando gela?”. ha voglia di un martini e di sole. là fuori solo asfalto che evapora e metri cubi di idiozia. in realtà sa che nulla è più fottutamente poetico di questo istante.

sabato 9 ottobre 2010

Love the way you love

Milano in realtà è un paesone, non è così improbabile scontrarsi con un ex per caso in un giapponese. E per una volta scoprire che è lui più imbarazzato di me, imbrigliato in una sensazione soffocante, anche solo per un attimo. Il respiro è mozzato.
Ma non è di questo che voglio parlarvi. È che stamattina mi sono svegliata con una bella sensazione di libertà. È come se, tutto d’un tratto, tutto fosse più nitido, una consapevolezza adulta che in fondo il nostro background sentimentale ci ha insegnato tanto, che le persone che si incontrano nei viaggi e a pranzi di lavoro e nei caffè e amici di amici e insegnanti e parrucchieri e psicanalisti e fattucchieri ti lasciano sempre qualcosa…anche quando non li capiamo o quando mentono o quando ci illudono o quando ci adorano. Lasciano una traccia indelebile sulla nostra pelle, una scorza che a volte ci paralizza, a volte ci addolcisce.

È che stamattina ho (ri)scoperto il mio senso dell’azione piuttosto che dell’analisi, credo mi sia sempre appartenuto, ma a volte l’ho messo a tacere. è che non si può restare a lungo imbrigliati in situazioni asettiche o inconcludenti. Queste non ti portano che lontano dalla tua essenza.

From optical to tropical. Vado a correre.

martedì 5 ottobre 2010

Vado a vedere

Vado a vedere Sofia Coppola e credo di essere l’unica entusiasta ad uscire dalla sala. A distanza di giorni quel film mi piace ancora di più. Dopotutto la noia, l'incapacità di scrollarsela di dosso, la negligenza più snob, una certa vanitosa pigrizia, non è propria solo dei divi, ma appartiene anche a noi comuni mortali. La svolta sta nel reagire –attivare una reazione, insomma svegliarsi. Milano oggi diluvia, per uscire dall’Esselunga a momenti devo noleggiare una gondola per tornare a casa, ma col sorriso sulle labbra. Mi piace quando piove, l’atmosfera è più intima e rido sotto i baffi a vedere la gente che sbuffa con gli ombrelli in mano. Ballo da sola, brindo allo specchio, mi prendo in giro, annuisco a discorsi inutili e penso a tutt’altro (che bello è sognare ad occhi aperti? Sfoggiare un’aurea di interesse e fantasticare su mondi s(conosciuti)…Secondo me solo le persone con un po’amor proprio continuano a farlo anche in età adulta), penso ai miei amici di una vita e alla mia adolescenza, le corse in bici a perdifiato tra i vigneti di merlot, Giorgia che si scalda nel raccontare con entusiasmo i suoi progetti di vita, Stefania che sbuffa ma capisce, Davide che ti dà una pacca sulla spalla, Tiziano stende la coperta e racconta di note & distorsioni. Ricordatelo, non esistono quelli che hanno paura di dire “ti amo”: esistono quelli che non ti amano. Somewhere He’s searching for you.

http://www.youtube.com/watch?v=k_bQ0h85gY8

lunedì 4 ottobre 2010

Dubbi amletici marte & venere

Un appuntamento è sufficiente per bocciare o promuovere un potenziale amante/ marito/ fidanzato?
Perdono o vendetta?
Donna gatta morta o pantera? Musa o guerriera?
Uomo cinico o romantico? Auto-celebrativo o altruista?
Agli uomini piace la donna che arrossisce?
Contemplazione o istinto? Ricerca o pelle?

"su un'altra scala, i Pooh sono come i Rolling Stones"

la chicca della serata - è si, ogni tanto c'è gente che gode nel sparare cazzate!