martedì 26 giugno 2012

atomi ripieni di me

ultimamente, quando cammino per strada sono stranita nel vedere gli stessi palazzi assumere forme e colori sempre diversi.
mi risulta difficile pensare che l'Amore dopo anni svanisca e lasci lo spazio a abitudine e noia. Si vede che non è lui che andavi cercando.
mi piace pensare che nessun uomo mi ha mai fatto male per davvero. l'umanità è solidale. certo, certi personaggi avrebbero bisogno di un paio di orette con la Extebarria che sto leggendo in questi giorni per "riassestarsi" un pochino. Beh, io non sono una santa e mai lo sarò, ma sono quasi sempre stata fedele a me stessa. e quando non lo sono stata qualcosa si è inceppato. mi piace immergermi negli altri, mi (ri)caricano e fanno capire chi sono io e dove voglio andare. mi spaventano e illuminano e mi dirigono sulla strada giusta. fanno si che i miei atomi siano pieni solo di una me pura. mi servo degli Altri per capire chi sono davvero. come quelle case cangianti anche se grigie. lo spazio che mi circonda mi protegge e valorizza.
continuo a sognare parti. naturali. cesarei. complicati. istantanei.
c'è chi si vuole tatuare la frase: "il passato è storia e il futuro è un dono", niente male my friend, sei sulla strada giusta.
intanto mi godo Billie Holiday a tutto volume anche se è mezzanotte passata, alla faccia degli operai che invadono le impalcature del mio condominio sin dalla prima mattina e che ormai sono viziati dal mio caffè del buongiorno tutte le mattine alle otto. sospesi per aria. come piace a me.

lunedì 11 giugno 2012

alla fine la parmigiana

prima di addormentarmi dopo un weekend finalmente a casa, a Milano, stavo pensando che la parmigiana mette allegria.
immagina un pic nic in un parco con degli amici e la parmigiana. o una domenica in famiglia con la parmigiana. o un bicchiere di vino rosso, la parmigiana e te stesso davanti alla tv. un passepartout per la serenità.

prima di addormentarmi mi viene in mente quando ormai oltre 10 anni fa sono andata al Tunnel a vedere i Notwist e mi immaginavo trentenne, avevo fame di diventare grande e immaginavo i miei sogni realizzarsi. sono così diversa da allora. anche se c'è chi (mi conosce bene) e conferma, proprio poco fa, che mi piace ancora fare le cose di pancia. forse io sono capace di vivere solo così.

prima di addormentarmi sospiro wow, allora è così essere adulti. anche se c'è chi (mi conosce poco) e mi accusa di vivere sulle nuvole e di non saper godermi la realtà delle cose.

ho voglia di andare a Venezia. e vedere come, col calar del sole e dei turisti, la città si illumina dentro di me. ma intanto mi godo il mio nuovo terrazzino-rifugio con una tisana piena di miele e un vecchio libro e una confusione felice dentro di me.


mercoledì 6 giugno 2012

Per la prima volta

Per la prima volta ho pianto ad un matrimonio.
Sarà stato che lui era il mio primo fidanzatino -sai il primo che ti fa sentire davvero rock e unica, colpa forse del suo gruppo grunge?
Sarà che lei era un fuscello dalla pelle ambrata o tutta Istanbul ai nostri piedi con i suoi serpenti di macchine al tramonto e l'aria che profumava di rosa.
Con "La Cura" di Battiato, l'amore che si respirava ovunque, le candele accese e il Corno d'Oro a distanza la commozione era dietro l'angolo.
Per la prima volta ho vistro una donna con il burqa e le all stars camminare dietro il marito.
Per la prima volta ho litigato con un uomo che ha insultato mia madre perché non aveva comperato un libricino con le illustrazioni della città. Forse, per la prima volta, questo si è preso una bella lezione da una donna.
Per la prima volta ho ammirato deliziosi quadratini dorati raffiguranti Maria e Gesù e nel contempo, in punta di piedi, ho sbirciato oltre le finestre e intravisto una distesa di moschee e annusato i fumi delle pannocchie arrostite.
Il sole condisce le giornate, la notte affascina anche gli affaticati.
In bocca al lupo, Davide & Seda, Tebrikler!