mercoledì 29 dicembre 2010

subversive reality

Ho appena letto un'intervista a Phoebe Philo, stilista di Céline, dove caldeggia ad un'immersione nella vita reale come fonte d'ispirazione; accenna un "io non viaggio per trovare immagini esotiche sulle quali inventare la mia sfilata. Sono completamente immersa nella realtà della vita e non voglio sfuggirla. non mi ritrovo nell'arte, nell'unico, nell'eccezionale, amo fare abiti che ritrovo poi nelle donne per strada. voglio stare tranquilla per un pò di tempo e avere un altro figlio. ho bisogno dell'equilibrio che la famiglia può darmi e che trovo solo quando sono vicino a loro".
Ecco che genio & sregolatezza, solitudine & vagabondaggio creativo si sgonfiano di fronte a un'esistenza rigorosa e ricca di stimoli dettati dal quotidiano on-the-street. una passeggiata attenta nella propria città (lunedì ho visto Milano con occhi diversi: senza l'affanno pre-natalizio, la città sgombra dagli elementi "tanti saluti da Cortina", mi sono sentita ovattata in un'atmosfera simil-romatica, l'arco di Porta Garibaldi, solitamente confuso tra i cantieri, sembrava imporsi sui nuovi edifici in costruzione) è forse più illuminante di una ricerca spasmodica del tutto e del nulla senza bussola e senza affetti?

giovedì 23 dicembre 2010

what's the word for Rome?


che voglia di crudo & fichi!

mercoledì 22 dicembre 2010

grigio natal

oggi mi potrebbero fare una fidaty card al reparto degli accidiosi.
finora sono stata sempre piuttosto carina e dolce e ottimista, soprattutto in questo blog.
e che cavolo. no: ora grido rabbia come una pazza. mi sembra di aver ingoiato un camaleonte.
gli ultimi giorni sono stati un incubo alla ricerca del regalo perfetto per questo e per quello. ma il natale non doveva essere qualcos'altro?
vedo frotte di gente che si accanisce sull'ultimo pacchetto, che è sempre solo l'ultimo...
per non dire poi la voglia di tornare a casa e sorbirmi pranzi eterni e discussioni non-sense sulla "mia fuga in città e perchè non torni qui al paesello che la vita costa meno e perchè non ti trovi un fidanzato e ti dai pace e perchè non diventiamo nonni e perchè tuo cugino è così composto e lavora in banca e perchè dovresti mai andare via dall'Italia che l'America è qui?"
io mi chiedo: perchè invece non c'ho mai una lira quando serve così farei le valige domani e partirei per 20 bei giorni di assoluto silenzio da tutti?

giovedì 16 dicembre 2010

Vielleicht

Forse il mio microcosmo è stato infettato da qualcosa
Forse è in atto una vera ri(e)voluzione
Un riassetto di ormoni, una rigenerazione di bulbi oculari e cuoio capelluto
Una voce concilia i miei bioritmi, una carezza sulla mia spalla è balsamo per un irrequietezza ormai svanita.

mercoledì 15 dicembre 2010

Reaching a fever pitch

Stamattina una lacrima si è gelata mentre pedalavo verso l’ufficio.
Il naviglio trasudava. Le mie gambe erano forti, belle, non sentivo il freddo che avvolgeva la città.
Una miccia disincantata che gode di quello che vede.

martedì 14 dicembre 2010

camera con s-vista (sulla ex)

Da un paio di ore mi sto chiedendo: avrà mai un senso mantenere un rapporto di buon vicinato con il/la ex?
Da piccola mi hanno insegnato che chiusa una porta, si apre un portone. Sarà una versione ottimistica della vita, sarà che io mi sono impuntata a non crederci fino in fondo e a voler conservare il conservabile, sbattendo la testa e rialzandomi (è proprio vero che la mamma ha sempre ragione!), ma mai come ora me la rido sotto i baffi se penso alle ri-comparse -a volte davvero troppo paradossali e buffe!- che hanno calcato il palcoscenico della mia vita, ma che in questo momento, con una certa lucidità, mi hanno fatto diventare una sostenitrice oltranzista del ”don’t look back”, ma soprattutto del “do not regret”. E chi mi conosce bene sa che non sto bluffando.
PS: la scorsa settimana ho visto il nuovo film di Allen: un pout-pourri di miei coetanei allo sbando con questioni quotidiane che sembrano insormontabili (in realtà ridicolezze) e che trovano sollievo solo nelle braccia altrui (per carità lungi da me dall’essere perbenista e bigotta…), di psudo-80enni alter ego del regista che si danno alla pazza gioia con supporto di pillole blu e gattone con tette rifatte, di scrittori da quattro soldi che perdono la testa per le vicine di casa e che si ritrovano dall’altra parte della finestra - una volta mollata la vecchia strada e conquistata quella nuova - non di certo indifferenti, alla vista dell’ex-moglie mozzafiato.
Della serie: la mia amichetta ha ragione. L’erba del vicino è sempre la più verde. Lo sappiamo tutti, una grande verità. che ogni tanto dimentichiamo.

mercoledì 1 dicembre 2010

e i doni inaspettati

oggi ho ricevuto un dono inaspettato da una persona a me molto cara. si, mi ha reso felice.
come la fetta di torta alle albicocche che mi sto gustando ora accompagnata da un bel caffelatte bollente, il latte mi fa tornare bambina, sarà anche per questo che non riesco a fare tesoro dei pareri di molti medici consultati sulla mia intollenza a questa bevanda.
un dono inaspettato è stato il naviglio grande che si è aperto davanti a me stasera tutto illuminato a Natale, avevo dimenticato che è già dicembre.
un dono inaspettato è un sorriso aperto di chi fatica solitamente a sorridere.
un dono inaspettato è scoprire un vicolo che non avevo mai visto a Parigi, che sabato nascondeva una magia esplosiva. l'Opéra come ingabbiata nel cielo grigio, Montmartre sembrava un francobollo sulla collina, rue étienne marcel profumava di cioccolata calda, gli amici di un tempo si svelavano sotto il mio sguardo empatico. nulla e tutto è cambiato dopo cinque anni.
un dono inaspettato è la neve di stamattina a Milano, anche se le mie gambe fasciate in eleganti collant 70 denari erano congelate.
un dono inaspettato sei tu, Gabriele.
http://www.youtube.com/watch?v=FcOt6mfjxeA

martedì 23 novembre 2010

"Precious" - da non perdere, nelle sale dal 26 novembre



Il Corriere dice: "Obesa, ragazza madre, analfabeta. Ma capace con la sua storia di incantare non solo i cinefili. " Secondo me da non perdere, nonostante la crudezza...

lunedì 22 novembre 2010

Vieni via con me, Temi

Stasera trovo davvero illuminante “Vieni via con me”. È la prima volta che lo seguo abbastanza attentamente, e questo per me, che non ho nemmeno il decoder, è un vero miracolo. La tv mi irrita.
Insomma si parte con la storia dei rifiuti a Napoli. Un po’ tutti la conosciamo e il mio pensiero vola a Temi, un ragazzone che non c’è più, un cancro al cervello se l’è preso, non aveva nemmeno 30 anni e viveva nel bel mezzo della monnezza. Il suo sorriso era disarmante, come la sua semplicità. E il suo cammino si è interrotto. Stasera provo rabbia.
Si parla di “emergenza carceri” e trovo tutti i miei sforzi fasulli nel cercare di imbastire un convengo sulla medicina penitenziaria. Le carceri sono sovraffollate e c’è ancora troppo silenzio, troppa ignoranza. Stasera provo impotenza.
Si passa poi a un tema che io amo molto, con il supporto di Renzo Piano: “fare”. L’archistar afferma che per “fare bellezza”, se la definisci, tutto diventa possibile; e poi “fare silenzio” e per una buona volta imparare ad ascoltare non fa male a nessuno; si accenna inoltre ad un “lasciar fare ai giovani” in un’ Italia dove oggi un architetto prima dei 50 anni ha ben poco da sperare. Stasera provo voglia di voltare pagina e lasciare questo paese così bello e così poco stimolante per noi nuove leve.
Stasera ho voglia di muovermi e smetterla di ripetermi sempre le solite cose.
Stasera ho voglia di amare per davvero e smetterla di recriminare, rimuginare sempre sulle stesse stronzate e imparare ad ascoltare quello che gli altri hanno da dirmi, a cuore aperto, distruggendo la mia anacusia a tratti sprezzante, tessendo tele di ricezione.
Stasera ho voglia di contemplare la bellezza che ogni giorno passa sotto i miei occhi, ce n’è tanta in giro, è che ce lo dimentichiamo.
Stasera ho voglia di apprezzare la mia libertà, con un pensiero ai 69.000 detenuti (come se l’intera città di Trapani fosse dietro le sbarre, per intendeci) solo in questo paese.
Stasera ho voglia di credere negli altri, perché è solo così che si può migliorare.
Stasera ho voglia di addormentarmi dolcemente, coccolandomi, perché penso che dopotutto sono uguale a quando avevo 12 anni, quando credevo di avere il mondo in tasca e la consapevolezza di riuscire a cambiare qualcosa. Beh, non ho cambiato nulla, ma certo non smetterò mai di cercare.
Perchè la curiosità è la madre delle nostre azioni.

http://www.youtube.com/watch?v=TOJUCYGWR8E&playnext=1&list=PL63A54D0FF19E7C3E&index=16

lunedì 15 novembre 2010

Una pioggia di foglie mi avvolge

Una pioggia di foglie mi avvolge prima di varcare la soglia dell’ufficio. Il fine settimana mi ha viziata sotto coperte pesanti. Milano sotto una coltre grigia che illumina i palazzi accalcati.
Ha ragione Isabella a dire che la crisi è un’opportunità perché si vede chi veramente vale, si dà di più e si è più portati al rischio, vero motore di ricerca. Oggi ho voglia di essere propositiva - esplosiva.
Mia madre mi chiede via mail cosa farò la prossima estate…e poi mi chiedo ancora del motivo per il quale tendo a precipitarmi ad organizzare, sistemare, sbrigare, sfaccendare…
Alessandro dice che “un conto è sapere la strada da seguire, altro conto è imboccarla”. Ed è consapevole di non contraddirsi mai. Beato lui.
In compenso ieri sera ho visto “Last Night” al cinema. L’impossibilità di un appagamento e l’eterna possibilità di un capriccio carnale. Il solito déjà-vu.

giovedì 4 novembre 2010

Questa si che è poesia pura...

Mi piaccion le sbarbine, mi piaccion le sbarbine

Queste giovani donne d’oggi non hanno imparato niente da Viv:

Mi chiese, “cosa fa lei nella vita?”. Gli risposi: “Presidente, cosa vuole che faccio, le marchette”. Allora lui fece uscire l’altra ragazza e mi riprese: “Questo lei non deve dirlo.”

She understood everything and I am still shocked by the way people bury their head in the sand like an ostrich...

domenica 31 ottobre 2010

Se diventiamo cellularmente differenti ogni 6 anni

Davide G: “se le nostre cellule si rinnovano completamente ogni 6 anni, come fa un sentimento a perdurare tal data?” Martina F: “è tutta una questione di aspettative. E soprattutto noi figli unici ne siamo infetti, di attese & programmazioni varie. Questo non significa necessariamente smettere di sognare o di crederci.” La verità è che or ora è come se avessi fatto una dialisi d’a(d)dio, un repulisti salvifico da un background sentimental-chic piuttosto turbolento e ansiogeno. Basta con i “eh ma se”, “mi piacerebbe”, i “mulini bianchi” e i “bisogna”. È semplicemente sufficiente respirare e capire. Annuire quando è necessario, mollare i freni quando il tuo istinto ti guida, senza panico, senza sotterfugi, senza aspettare i miracoli, senza rimanere in attesa di quello che non arriverà mai. No, non ho nessuna voglia di negarmi il Piacere, non ho nessuna voglia –eh si, c’è anche stato chi mi ha quasi convinto che rifugiarmi nell’atarassia potesse essere La Risposta,- di privarmi dell’Emozione, non ho nessuna voglia di rimanere imbrigliata in paure inconsistenti, non ho nessuna voglia di rinunciare a viverti.

I've been running like you. I made it wrong. But now, please, do not protect me from what I want.

giovedì 21 ottobre 2010

La vita è un match di boxe

Ho voglia di strapparmi queste quattro vesti che mi fasciano. Ho voglia di gridare contro tutti che sono molli e che si devono dare una mossa. Perché sono così prepotente? Perché non riesco a comprendere che a volte è solo una questione di dedizione e non solo di un frenetico stato voraginoso che tutto brucia e tutto dissipa. È forse colpa del mio senso scapestrato e indomabile di onnipotenza?
Ho voglia di crederci per davvero per una volta, senza riserve, senza confusione, senza peli sulla lingua, di essere adeguata anche se non lo sono.
Ho voglia di sentire e di capire, raccogliendo i significati in un battito di ciglia. Come in un match di boxe: disciplina, forza di volontà e coraggio, occhi tumefatti, nasi schiacciati, lividi sul volto.
Il 2010 ha lasciato una scia di turbolenze non indifferenti: una persona importante è uscita dalla mia vita, seguendo la mia volontà - no regrets, con coraggio sono riuscita a ricucire i cocci e a domare i vuoti. Poi sono stata illusa e ho a mia volta illuso. L’estate, con il suo sole acceso, ci ha rubato Paolo (e con lui scavato nel profondo di molti di noi, lasciandoci in un vortice di interrogativi, anche se sappiamo benissimo che ci dà la buonanotte ogni sera) e donato Giulio.
Ora è come se avessi la forza e l’onestà di frazionare ogni singola molecola del mio corpo, interrogarla e fantasticare su di essa. È vero, ora so dove andare. (Forse) è solo una questione di attesa. Non amo aspettare. Che sfiga.
http://www.youtube.com/watch?v=kMrvpEwO1DM

Poesia bisbiglio per le labbra cucite

Poesia bisbiglio per le labbra cucite
http://www.poesiaviva.it/ivan/manifesto/
...
poesia per le labbra cucite
per le scintille sopite
per le gesta scolpite di getto
per le voci piene
quelle tremanti
quelle dense paura
buttate nel cesso

martedì 19 ottobre 2010

dedicata a tutti quelli che..."L'amore dura tre anni", Frédéric Beigbeder

Come sottolineato da L.G., thanks to you...

CAP 6.Giorno X-2
L'errore è di volere una vita immobile. Si vuole che il tempo si fermi che l’amore sia eterno, che niente muoia mai, per crogiolarsi in una perenne infanzia. Si costruiscono muri per proteggersi e sono quei muri che un giorno diventano una prigione.
Ora che vivo con Alice, non costruisco più pareti. Prendo ogni secondo di lei come un regalo. Mi accorgo che si può essere nostalgici del presente. Mi capita di vivere dei momenti così meravigliosi che mi dico: "Ebbi Un giorno tutto questo Io rimpiangerò: non devo mai dimenticarmi di questo istante, per poterci ripensare quando tutto andrà male”. Scopro che per restare innamorati è necessaria una parte inafferrabile in ciascuno. Bisogna rifiutare la piattezza, non nel senso di inventarsi emozioni artificiali e stupide, ma di sapersi stupire di fronte al miracolo di ogni giorno. Essere generosi, e semplici. Si è innamorati il giorno in cui si mette il dentifricio su uno spazzolino che non è il proprio.Soprattutto, ho imparato che per essere felici bisogna essere stati molto infelici. Senza apprendistato del dolore, la felicità non è solida. L’amore che dura tre anni e quello che non si è inerpicato sulle montagne o non ha frequentato i bassifondi, quello che è caduto dal cielo bell’e pronto. L’amore dura soltanto se ne conosciamo il prezzo, e conviene pagare in anticipo, se no si rischia di saldare il conto a posteriori. Non siamo stati preparati alla felicità perché non siamo stati abituati all’infelicità. Siamo cresciuti nella religione della comodità. Bisogna sapere chi si è e chi si ama. Bisogna essere compiuti per Vivere una storia incompiuta.
Spero che il titolo menzognero di questo libro non vi abbia troppo irritati: certo che l’amore non dura tre anni; sono felice di essermi sbagliato. Non è che questo libro solo perché è pubblicato da Grasset dica necessariamente la verità.
Non so cosa il passato mi riserva (come diceva Sagan), ma vado avanti, nel terrore meravigliato, perché non ho altra scelta, vado avanti, meno incurante di un tempo, ma vado avanti comunque vado avanti nonostante tutto, vado avanti e vi giuro che è bello.[...]

lunedì 18 ottobre 2010

domenica 17 ottobre 2010

E(motions)

Quel maratoneta etiope che correva senza scarpe e trionfava all’Arco di Costantino, i corteggiamenti a ritmo di twist della Rimini di Fellini, Milano come un albero di Natale – zizzania edilizia - dove tutto sembra possibile, la corsa dei tori a Pamplona, un negozio vintage di Helsinki dove l’amore per il dettaglio è fuso con il desiderio di qualità, un the al gelsomino in una Tokyo farneticamente , gli spazi silenziosi del Big Sur, quel lembo di terra che unisce Florianopolis al continente. Martino tra le mie braccia. Un sorriso di mia madre. Un bagno caldo con vista sulle montagne già innevate a metà ottobre, i capezzoli turgidi, l’essenza di caprifoglio scioglie insensate preoccupazioni in una tiepida pigrizia.

Ricucio questo puzzle di (e)mozioni e mi traghetto verso Casa. Ancora un attimo però, ancora un istante di metafisica ri-conciliazione con la mia anima.

There's times when I want something more, someone more like me. There's times when this dress rehearsal seems incomplete, but you see the colors in me like no one else …

giovedì 14 ottobre 2010

sabato a piazza affari

Non perdervi Francesco Bonami che racconta L.O.V.E. di Maurizio Cattelan, sabato 16 in Piazza Affari, alle 11. Bonami, fiorentino che vive nella Big Apple, curatore della Whitney è un maestro nel raccontare anche a quelli che non ci capiscono un granchè, come la sottoscritta, i segreti dell'arte moderna.
per altre iniziative in giro per la città: http://www.milano-designweekend.it/

mercoledì 13 ottobre 2010

Time is never time at all

Già me lo immagino. Si allaccia svogliato la cravatta, la camera da letto sfatta. Nureyev zampetta senza suono nella tv a tubo catodico, un vecchio CD degli Smashing Pumpkins da sottofondo. Non entra un filo di luce in quella vecchia casa, con un sorriso beffardo ricorda le letture di un tempo: “dove vanno le anitre in quello stagno a Central Park quando gela?”. ha voglia di un martini e di sole. là fuori solo asfalto che evapora e metri cubi di idiozia. in realtà sa che nulla è più fottutamente poetico di questo istante.

sabato 9 ottobre 2010

Love the way you love

Milano in realtà è un paesone, non è così improbabile scontrarsi con un ex per caso in un giapponese. E per una volta scoprire che è lui più imbarazzato di me, imbrigliato in una sensazione soffocante, anche solo per un attimo. Il respiro è mozzato.
Ma non è di questo che voglio parlarvi. È che stamattina mi sono svegliata con una bella sensazione di libertà. È come se, tutto d’un tratto, tutto fosse più nitido, una consapevolezza adulta che in fondo il nostro background sentimentale ci ha insegnato tanto, che le persone che si incontrano nei viaggi e a pranzi di lavoro e nei caffè e amici di amici e insegnanti e parrucchieri e psicanalisti e fattucchieri ti lasciano sempre qualcosa…anche quando non li capiamo o quando mentono o quando ci illudono o quando ci adorano. Lasciano una traccia indelebile sulla nostra pelle, una scorza che a volte ci paralizza, a volte ci addolcisce.

È che stamattina ho (ri)scoperto il mio senso dell’azione piuttosto che dell’analisi, credo mi sia sempre appartenuto, ma a volte l’ho messo a tacere. è che non si può restare a lungo imbrigliati in situazioni asettiche o inconcludenti. Queste non ti portano che lontano dalla tua essenza.

From optical to tropical. Vado a correre.

martedì 5 ottobre 2010

Vado a vedere

Vado a vedere Sofia Coppola e credo di essere l’unica entusiasta ad uscire dalla sala. A distanza di giorni quel film mi piace ancora di più. Dopotutto la noia, l'incapacità di scrollarsela di dosso, la negligenza più snob, una certa vanitosa pigrizia, non è propria solo dei divi, ma appartiene anche a noi comuni mortali. La svolta sta nel reagire –attivare una reazione, insomma svegliarsi. Milano oggi diluvia, per uscire dall’Esselunga a momenti devo noleggiare una gondola per tornare a casa, ma col sorriso sulle labbra. Mi piace quando piove, l’atmosfera è più intima e rido sotto i baffi a vedere la gente che sbuffa con gli ombrelli in mano. Ballo da sola, brindo allo specchio, mi prendo in giro, annuisco a discorsi inutili e penso a tutt’altro (che bello è sognare ad occhi aperti? Sfoggiare un’aurea di interesse e fantasticare su mondi s(conosciuti)…Secondo me solo le persone con un po’amor proprio continuano a farlo anche in età adulta), penso ai miei amici di una vita e alla mia adolescenza, le corse in bici a perdifiato tra i vigneti di merlot, Giorgia che si scalda nel raccontare con entusiasmo i suoi progetti di vita, Stefania che sbuffa ma capisce, Davide che ti dà una pacca sulla spalla, Tiziano stende la coperta e racconta di note & distorsioni. Ricordatelo, non esistono quelli che hanno paura di dire “ti amo”: esistono quelli che non ti amano. Somewhere He’s searching for you.

http://www.youtube.com/watch?v=k_bQ0h85gY8

lunedì 4 ottobre 2010

Dubbi amletici marte & venere

Un appuntamento è sufficiente per bocciare o promuovere un potenziale amante/ marito/ fidanzato?
Perdono o vendetta?
Donna gatta morta o pantera? Musa o guerriera?
Uomo cinico o romantico? Auto-celebrativo o altruista?
Agli uomini piace la donna che arrossisce?
Contemplazione o istinto? Ricerca o pelle?

"su un'altra scala, i Pooh sono come i Rolling Stones"

la chicca della serata - è si, ogni tanto c'è gente che gode nel sparare cazzate!

giovedì 30 settembre 2010

lunedì 27 settembre 2010

è vero che dentro di me devo sedurre le persone che mi stanno accanto

"è vero che dentro di me devo sedurre le persone che mi stanno accanto, ma questo sta svanendo... mi arriva perché ancora pago il deficit di amore che in passato non ho avuto... "
filippo timi rules...

martedì 21 settembre 2010

domenica 19 settembre 2010

Un week end milanese,

questa volta la Ghisle aveva proprio ragione: non è vero che Milano non ha nulla da offrire. Forse perché reduce da due mesi non-stop, forse complici due giornate diametralmente opposte, questa città, nell’arco delle ultime 48 ore, mi ha svelato, ombrello in mano, una San Maurizio inedita (quasi una Sistina milanese) che corso magenta ha saputo sapientemente nascondere negli ultimi 25 anni di restauri, una villa Necchi con un tramonto ancora quasi estivo – andateci dopo aver visto “Io sono l’amore" di Guadagnino e approfittate del giardino, è sempre aperto con ingresso libero, ma non ditelo troppo in giro, perché un’oasi così nel cuore di p.ta Venezia può fare gola a molti- e High-Tech (come facevo a non conoscerlo?) nei paraggi di Corso Como, un vero e proprio must per i regali di Natale…
finire poi la domenica sera vagando per il mio quartiere alla ricerca di una pianta di girasoli (e trovarla) per illuminare la casa e sorridere maliziosamente ad un ragazzo a bordo di una Vespa molto più giovane di me (ed essere contraccambiata) non ha prezzo! E poi grazie Mr.G



lunedì 6 settembre 2010

grazie Frisco...e stasera: Howl!
















sarà il recente soggiorno in questa città di pazzi, ma stasera per nulla al mondo mi perderò... "Howl"!





mercoledì 1 settembre 2010

il mio spirito zen di questi giorni

il mio spirito zen di questi giorni mi spinge a riprendere le parole-lette in diretta ieri da F.Volo- che una persona speciale mi ha mandato stamane...bonne rentrée à tous;)

Domani sarà un altro giorno.
Riprenderete in mano la vostra vita.
Riprenderanno gli incontri, le parole, i problemi,
Il fare e il disfare.
La città ridarà fiato al suo ronzio, al suo frastuono:
Squilleranno i telefoni, romberanno i motori,
Vi saranno domande e risposte,
Voci sommesse e concitate si leveranno intorno a voi
Mescolandosi e intrecciandosi.
L’aria si rifarà colma di suoni

Ricomincerete a dipanare filo per filo
Ora per ora
L’arruffata matassa della vita
Si andranno riproponendo alla vista, i volti usati
All’udito, le voci familiari
Ad ogni incontro, ad ogni dialogo
Fate intervenire la vostra sapienza

Fate che la saggezza acquisita sia presente in ogni vostro appuntamento
Cercate di vedere in ogni essere che si avvicina
La realtà
che eppure egli e’ e che dimentica.
Valutatelo per quello che e’ il livello che ha raggiunto
Compatite chi e’ ancora troppo indietro.
Godete la presenza di chi scoprite a voi vicino.
Sorridete ad ogni creatura.
Non impazientitevi.
Non irritatevi per l’arroganza.
Fatevi portatori di serenità.
Non dimenticate di essere i depositari del reale.
Se voi sarete calmi, appagati e sereni
Irraggierà da voi la speranza, la fiducia, la gioia di vivere
La vostra tranquilla forza conquisterà tutti gli animi.
Ritrovarsi con voi, anche per le più banali faccende del giorno,
Sara’ per ogni creatura come riscoprite il sorrisoCome abbandonarsi ad un monumento di sosta e riposo, e vedere un po’ di cieloRespirare aria fresca, riprendere lena e fiducia.Sara’ sufficiente la vostra presenzaA disperdere il morso dell’angosciaLe sfilacciature dell’ansiaGli assalti del timore.Senza parlare darete coraggio.Senza ridere indurrete all’allegria.Senza sforzo tirerete l’amico e senza sforzo disarmerete il nemico.Sorridete.E’ con un sorriso che si testimonia la verità...

lunedì 2 agosto 2010

non avevo capito niente

dicono che le donne amino Mick Jagger perchè conserva una fertile creatività insieme a un simpatico chic décontracté e pratica una mascolinità flessibile e fluida, ancora innovativa. rido tra me e me.
eccolo: irriverente e svampito, poliedrico e paradossalmente sognatore, tenace ed esteta, brucia nell'estasi di un attimo.
non ha bisogno di incoraggiamenti perchè non perde mai la bussola.
Una Colazione memorabile alle Tuileries, una manciata di lavanda e menta e sesamo sul mio corpo abbronzato, tenero come un tonno scottato. rimango in attesa di aprire la bocca e assaporare, ad occhi bendati, il suo sapore, che farà piazza pulita di tutto ciò che ci circonda e avviluppa.
chissà perchè mi sovviene quando ho fatto l'amore nel bosco. avrò avuto a malapena diciassette anni. il verde cingeva le caviglie, il verde dei nostri occhi, il verde di quel portone...chi di noi non ha (mai avuto) un giardino segreto, almeno nella sua anima?

martedì 27 luglio 2010

e stasera: Petto di faraona farcito al profumo di agrumi...mi lecco già le dita!

oggi ho trovato un blog davvero niente male per prendere un pò di spunti culinari. si chiama La Belle Auberge e credo che lo testerò per un pò!
bon appétit!
http://labelleauberge.blogspot.com/2010/05/petto-di-faraona-farcito-al-profumo-di.html

mercoledì 21 luglio 2010

Why don't we break up. There's nothing left to say

Robbie Williams la fa facile. Ma dopotutto è un sant’uomo, dai.
Ti dà anche delle perle di saggezza -"It's Saturday, I'll go out and find another you"
insomma aprite i cuori sbarbine, è arrivata la stagione!

Skiantos - Mi piaccion le ...
http://www.youtube.com/watch?v=glZpzWAIrf4&feature=related

lunedì 19 luglio 2010

E'

sale sulla pelle, l'espressione accrucciata, silenzio e sapone di marsiglia, i panni stesi su un prato, un'immersione nel blu, una corsa senza fiato, una camera oscura dove sviluppare immagini a tempo determinato, una pennellata su una parete candida, macaron per palati sopraffini, sogno senza sonno, una scalata pericolosa, una camminata dolce all'imbrunire a Broadway, un'abazia dalle mura ben solide eretta su un cumulo di foglie, è me e l'opposto del mio essere.
è un'intima (ri)vincita, protezione e riposto per membra affaticate, gioco e didattica esposizione alla Vita, malinconia e piano bar, la raffinata consapevolezza del piacere, l'inarrestabile tensione verso l'essere Adulto, verso quel prossimo che spesso evitiamo proprio perchè ignoto.
è la virtualizzazione delle forme geometriche, un ammasso di frattaglie su un tavolo di marmo a ferragosto, è la perdita dell'inconscio a capodanno, l'abbattimento di ogni barriera architettonica che fa tremare il cieco, è una doccia gelida ai Giardini Hanbury. è sperimentazione. l'eleganza di un segreto sussurrato nell'orecchio sotto il sole.

mercoledì 14 luglio 2010

E al Bagno Corrado si balla ancora!

insomma chi di voi non ha passato almeno un’estate in infanzia sulla Riviera? chi non si è mai perso per i bagni di Riccione con l’apprensione di mammà, –la bambina Martina con un costumino verde è attesa al bagno 100? si vagava senza meta tra gli stabilimenti come se fosse una giungla-luna park, sorridendo alle nonnine con la piega dorata appena sfornata, si mangiava, ovviamente dopo la pensione completa stile imbuto, la piadina a mezzanotte e la sera ci si confondeva nella fiumana di gente di viale ceccarini tra luci sfavillanti e post-adolescenti indaffarati a scovare il locale per la serata e qualcos'altro...
Sarà stata una trovata di quel vulcano di Pif (chiamami, sono tua!) ma l'altra sera, stremata, per la prima sera a casa dall'inizio dell'estate-ormai l'età avanza anche se non si molla mai èchecazzo, il cervelletto mi ha portata a gustarmi le dolci note del "lisio romagnolo", e a ridere da sola come una pazza ad ascoltare le avventure della Signora Antonietta che "fa l'uovo" al Bagno Corrado di Gatteo a Mare, dove, per tutta l'estate settantenni da sballo si scatenano ai ritmi di "Romagna Mia" dalle 6 alle 8 di tutte le mattine. J'adore!

lunedì 28 giugno 2010

It’s not only Rock’n’Roll, Baby!

in questo luglio che ormai è alle porte, non perdetevi questa mostra in Triennale Bovisa: "it's not only Rock'n'Roll, baby!", dove Patti Smith, Andy dei Bluvertigo, Pete Doherty & Co avranno piena libertà nel giocare con i colori della musica...a voi la scelta...

non dimenticate poi che la mostra è corredata da concertini niente male e che il curatore è un certo Jérome Sans, musicista e fondatore del Palais de Tokyo a Parigi!




domenica 20 giugno 2010

I am intrigued by the analytical aspect of the experience rather than the subjective or auto-celebrative one

Mi piace lo Stefano Pilati che emerge da un' intervista per MUSE. mi piace il suo mettere da parte il "Yves Saint Laurent c'est moi" per appassionarsi più al lato analitico della sua esperienza artistica che all'autocelabrazione. mi piace quel giusto mix di studio delle linee passate, l'aspetto intellettuale delle creazioni, senza però dimenticare il trionfo dell'impulso e della passione (e qui si creerebbe spazio per un tema caro a qualcuno di mia conoscenza circa il passaggio generazionale aziendale...soprattutto quando si parla di côté creativo...chi ha orecchie per intendere, intenda) mi piace quando abbozza un "le regole le rispetto finchè le faccio mie. poi mi permetto di stravolgerle". oppure "le mie ossiessioni non sono degli obiettivi da raggiungere, sono dei bisogni che vanno espressi, moderandosi con un senso morale ed etico".
ora penso al mio di background, personale e professionale. al mio modo di essere, di pormi con gli altri. c'è qualcuno che ha pensato di chiamarmi "Jacqueline" per la mia eleganza [che non è altro che il modo in cui ti comporti con il resto del mondo- thanks A.Medda e direi che non è male- e ha ben poco a che fare con la moda, sorry Stefano this time], ma c'è anche la mia eterna insicurezza celata da un narcisismo sopraffine e sfacciato, a volte. c'è la mia insaziabile voglia di sorpassare le mie aspettative, solo così ci si mette sempre in gioco, stavolgendosi, di giorno in giorno. a volte mi pare di dare solo 1/4 di quello che vorrei. in questa intervista Stefano accenna: "per me il talento è intelligenza, ed è risaputo che mediamente si vive molto al di sotto delle noste potenzialità". penso a "la fortuna non esiste" di Calabresi...
beh, pensate che per un attimo stavo credendo a una provocazione di uno, che una sera mi disse: "io non voglio cambiare. sono uguale da anni e mi va bene così.perchè cambiare quando si sta bene?" L'indomani di questa stronzata e propabile presa per il culo- è proprio vero, che a volte, quando ci piace una persona tendiamo a capire solo quello che vogliamo, omettendo aimè, dei passaggi chiave (e poi, scusa, ma allora perchè ti dedichi ai viaggi? per non acquisire esperienza e rimanere sempre uguale?mah) - alzo gli occhi al cielo e vedo l'ultima campagna della Diesel: "only the stupid can be truly brilliant". ecco, pensai, non ci capisco più in cazzo. tutte le mie certezze sono vacillate.
fortunatamente però sono rinsavita, lucky me, e posso dire: "Grazie, Stefano"...



venerdì 18 giugno 2010

"A ogni donna corrisponde un seduttore. La sua felicità sta nell'incontrarlo." Kierkegaard


una volta un tizio, per broccolarmi, mi ha citato Kierkegaard...che ridere! peccato che in questo periodo sto vedendo solo una marmaglia di potenziali "babbi". si vede che "Il Seduttore" non ha incora incontrato il mio sentiro. forse...

giovedì 17 giugno 2010

I "Tognatti" ossia i Francesconi di Cornè. profumo di famiglia

faccio una sgommata, innesco la retro e parcheggio il mio catorcio sopra una collinetta. A momenti mi scaravento sul ciliegio dove mia zia, anima in pena, che ormai ha 70 anni, è arrampicata, intenta a spulciare la pianta. Rido tra me e me, dolcemente. Non cambieranno mai. Quei 5 fratelli sono legati da un filo d’Arianna, non si dissolverà mai il loro spirito selvaggio e i tuffi nel fieno maturo, i fiaschi di vino rosso, i fiori di zucca impanati fritti, le tovaglie a quadretti, la corte sempre piena di gente di ogni età, i soliti racconti sugli aneddoti passati, la tavola sempre imbandita, la caccia e quel quadro così pacchiano che raffigura cavalli e cani intenti a scovare la lepre (chi a mai visto cavalli da queste parti!?), quel non fermarsi mai, quell’insaziabile fame di orti e giardini, e stivali seppelliti ovunque e innaffiatoi, cunicoli trasformati in ripostigli improbabili stipati di conserve di pomodoro e marmellata di prugne e di fragole e di albicocche e melanzane sottolio. Sbuffo, baciata dal sole, mentre quelle betoneghe discutono di solai pieni di manoscritti ecclesiastici del 1500- “ah non hanno valore alcuno ma per me sono come un testamento delle nostre radici”- sottolinea la zia Graziella. Marco il Giamburrasca, l’ultimo arrivato, semina terra ovunque con il suo trattore-giocattolo. Se penso che tra due ore schiaccio il pedale e mi dirigo in direzione tapis-roulant viale Cassala mi sento soffocare. Horst, il tedesco, sbuca dalla porta e urla a squarciagola in dialetto bavarese che non ce la fa più a stare a stecchetto ed evitare dolci e alcolici e carboidrati. Le donne, attonite, si guardano, non capiscono nulla e accennano un “toi, che fora che l’è quel lì!”

giovedì 10 giugno 2010

c'è chi dice così...

"se la principessa ha deciso che tu non sei il suo principe azzurro, non lo sarai mai. Ho imparato che non puoi convincere qualcuno ad amarti. Il grande amore esiste solo quando avviene l'incontro tra due donatori, che rischiano quel che c'è di più grosso: la propria vita, perchè l'amore è il dono di sé. Il fatto di non immaginare di potersi abbandonare, fa di te un egoista".
Mah...ci sono regole?

sabato 5 giugno 2010

quella rotonda di periferia che un tempo illuminava un set, ora sede di un bacio rubato - a tavola con l’ex

insomma lo dicono anche quei furboni della Citroën tramite la voce di una bionda d’eccezione: “nostalgia is not glamorous, live your life now”.
molti -uomini o donne che siano- passano giorni, mesi, anni a rimuginare sull’età d’oro con l’ex: “quando andavamo lì – quando cenavamo là – quando i week end…” e non si rendono conto che annoiano tremendamente l’interlocutore, soprattutto se il poveretto/a è una potenziale new entry. Su questo una persona è stato il mio maestro (…). In realtà non solo una, ora che ci penso meglio.
Anche Guia oggi lo ribadisce: “Voialtre siete abbastanza sagge da averlo capito all’altezza del secondo fidanzatino del liceo, o giù di lì: da chi parla dell’ex, che ne parli bene o male, da chi dell’ex anche solo ricorda l’esistenza, da gente così bisogna fuggire prima della fine del primo appuntamento, più velocemente che se ci raccontasse tra un antipasto e l’altro di avere un cadavere nel bagagliaio”.
e mentre faccio memoria visiva con un sorrisetto beffardo penso al cannaiolo-il primo amore non si scorda mai-, al cantante alternativo, al politicante, al franco-magrebbino, al vitellone romagnolo, all’ingegnere aerospaziale, all’adorabile geloso-anche il secondo-, al designer, all’attore egocentrico.

Ah ah, è ora e tempo che indossi i miei jeans ascellari e cavalchi queste good vib:)

http://www.youtube.com/watch?v=TbRVt9VEY-U

che mi ascoltavi immobile

Ora capisco perché le persone che hanno lasciato una traccia indelebile nella mia vita come Ciumy, Betta e Silvia amano profondamente questo artista (…)

E tu
chissà dove sei
anima fragile
che mi ascoltavi immobile
ma senza ridere.
E ora tu chissà
chissà dove sei
avrai trovato amore
o come me, cerchi soltanto d'avventure
perché non vuoi più piangere!
E la vita continua
anche senza di noi
che siamo lontano ormai
da tutte quelle situazioni che ci univano
da tutte quelle piccole emozioni che bastavano
da tutte quelle situazioni che non tornano mai!
Perché col tempo cambia tutto lo sai
cambiamo anche noi
e cambiamo anche noi
e cambiamo anche noi!
e cambiamo anche noi!

avevi ragione tu, le canzoni più belle sono quelle brevi

Vasco Rossi > Colpa d'Alfredo (1980) > Anima Fragile
http://www.youtube.com/watch?v=u3l1Cmkq93A&feature=related

venerdì 4 giugno 2010

inno al giovedì sera


iiii...scendo le scale ed eccoci qui, nel paradiso dei polli (!) ma per fortuna c'è lui, che con il suo "gagliarda" mi tira su! grazie...


mentre la Giunta del Comune di Milano dibatte se sia appropriato o meno esporre il dito medio di Cattelan in piazza Affari e la manovra finanziaria stabilisce che enti come la Triennale possono essere messi in secondo piano, subendo tagli su tagli, una domanda sorge spontanea: "se questi imbecilli sono lo specchio degli elettori, siamo invasi da una popolazione sciatta e molle e apatica e ignorante"...mah...
per fortuna che c'è lui, con le sue carinerie e i suoi complimenti, và (.!)

domenica 30 maggio 2010

nonsolo [M]usa

Se la cornice vale più del quadro.
Se sviluppi in te cinismo e istinto di sopravvivenza e autoironia.
Ma se non perdi la capacità di Emozionarti, scopri una fonte di Ispirazione continua. Un patrimonio da esibire con cura e orgoglio in ogni occasione!

sabato 29 maggio 2010

if u believe in love at first sight, u never stop looking

non smetterò mai di credere profondamente in quell'istante magnetico e profondo e intimo e assurdo ed esplosivo che è uno sguardo, diverso, unico e potente e prepotente. ogni tanto succede. ed è talmente elettrizzante che tutto il resto scompare.

giovedì 20 maggio 2010

& the Pig Island tonight

what a wonderful day! sun is up, my bike is working & plans for tonight are brilliant.
però pensavo: secondo voi la gente cambia o cambiano i modi in cui ci si rapporta agli altri?

mercoledì 19 maggio 2010

cartoline, magliette, portachiavi da poco prezzo, magneti da attaccare sul frigo


Scendo dalla macchina, mi tolgo le scarpe e i collant. È incredibile quanto poco possa bastare agli uomini – un effetto scosciato – per andare in visibilio (…)

“souvenir” per noi è un sostantivo. Significa cartoline, magliette, portachiavi da poco prezzo, magneti da attaccare sul frigo. In francese invece è un verbo, significa ricordare. Ogni volta che addento pane & olio je me souviens della terra che arde alle nostre spalle e di quel promontorio che ci cingeva.
questa sera che odora d’estate anche se fa freddo mi va di ricordare, con un sorriso sulle labbra. senza isterismi.
mi piaceva quando dicevi che mi potevi battere come niente a tennis- peccato, non abbiamo mai provato. Oppure quando mi fissavi mentre cucinavo. quando dicevi che non facevo che correre o che ascoltavo troppo gli altri anche quando fingo di essere sorda, quando mi sentivo a mio agio sotto il sole di mezzogiorno in un pianeta non mio, quando intuivo i contenuti di una “lingua” che non mi somiglia, quando sorridevo alle nostre discrepanze politiche, quando ansimavo sotto i tuoi occhi. Quando mi accarezzavi e ammettevi che ero proprio naif e autoironica e idealista e bella e sognatrice e magnetica e bianca come una mozzarella e troppo bionda e sfuggente e disordinata e maldestra e che non sapevo stare composta, sempre quelle gambe per aria, e bimba e ammaliatrice e troppo dedita a tutti e inconsapevole dell’egoismo.
E lo Stromboli bussò!

gogol o google, that’s the question…

scappa, sei ancora in tempo! http://www.youtube.com/watch?v=_AvSUCgTgUs

mercoledì 12 maggio 2010

missing that fabulous night!!!


Corro disperata verso il metrò

Sono in ritardo ad un appuntamento. Come al solito. Corro disperata verso il metrò e un gruppo di ragazzotti di una scuola superiore vicino a casa mia appena sbarcati dalla gita a Roma mi chiedono se voglio un passaggio sotto il loro ombrello. Sarà il tacco 12, credo. Considerato che il mio capo dice che si smette di essere fighe quando anche i muratori evitano di fischiarti dietro, allora penso di aver fatto bingo stasera, con i sedicenni!
a.a.a.principe azzurro astenersi, per ora.
Ah dimenticavo. ho imparato una lezione: oggi parlavo con un’amica di quanto possa essere controproducente spiare il/la compagno/a, ma non riuscivo a darle una spiegazione plausibile. È che Proprio non appartiene alla mia natura. Ho sempre pensato fosse una questione di etica e di rispetto. In realtà – l’ultima trovata prima di spegnere la luce e addomesticarmi sul letto, che bello il ticchettio della pioggia sui vetri- penso si tratti già dell’inizio della fine, non tanto per l’istintuale necessità di avere conferme (tanto quelle arrivano lo stesso, anche senza cercarle), quanto piuttosto per quel meccanismo perverso che alimenta un flusso negativo che anche l’altra persona percepisce, creando uno stato dell’arte quasi peggiore del (potenziale) tradimento stesso.
Mah…

martedì 11 maggio 2010

A matter of beauty

Un giorno – ero ancora un’adolescente- un’amica di mia madre mi disse: “Martina, purtroppo, tu non riesci a schiodarti di dosso la forte valenza che per te rappresenta tutto ciò che è bello. Sei cresciuta con una madre esteta, che ama coltivare giardini zen, a dieci anni già ti perdevi nei musei, rimanevi inebetita di fronte alla Nike di Samotracia e seguivi le creazioni dei grandi couturier." Insomma ero una curiosa. Ho conosciuto una persona, tanto tempo fa, che ha fatto di me l’oggetto della sua arte e debbo ammettere che è senz’altro appagante e nutriente.
Ma da dove scaturisce questa passione per ciò che è esteticamente eccellente? Che cos’è l’estetica? Wikipedia dice che è la percezione mediata dal senso, l’aspetto della conoscenza che riguarda l’uso dei sensi. È quindi un’esperienza (…) che a mio avviso solo pochi sanno realmente cogliere ed apprezzare e che tramuta nel sublime quando diventa oggettiva. Bando alle ipocrisie: fare l’amore con una persona che ci attrae fisicamente, ci stimola e ci eccita profondamente, non possiamo negalo. Soprattutto oggigiorno – ma anche ai tempi che furono! – dove l’immagine sembra aver soppiantato una miriade di valori ormai corrotti e dove trionfa l’arida, infinita ricerca di nuovi e migliori ricette di vita. Modernità liquida...
Chiedendomi perché si vedono in giro sessantenni da baraccone alla ricerca dell’immutata bellezza, mi viene in mente una lettura fatta per un esame di antropologia e psicologia della moda. Leggo: “Flügel spiega che il bisogno di ornamento va attribuito al desiderio di rendere più evidente l’attrattiva sessuale, focalizzando l’attenzione sugli organi genitali. Mentre nei popoli primitivi è immediatamente riconoscibile questa funzione – tatuaggi e pittura del corpo erano situati spesso nella zona genitale – nei popoli civilizzati questo aspetto è mediato dalla moda. Ma lo scopo ultimo rimane il medesimo: attrarre il sesso opposto e ingelosire le rivali. Non solo l’origine della moda è l’attrattiva sessuale, ma molti capi stessi simboleggiano gli organi sessuali: la cravatta, il cappello, il colletto, il cappotto, i pantaloni sono simboli fallici, mentre la giarrettiera, la sciarpa, i gioielli sono simboli femminili.”
Penso ad Andrea Sperelli e a Dorian Gray, ah le mie letture liceali! E mi domando: amare tutto ciò che è esteticamente esaltante – e stiamo parlando di bello soggettivo- è segno di una costante tendenza alla conoscenza o uno sterile e inarrivabile appagamento della vista o dei sensi più in generale?

http://www.youtube.com/watch?v=okaWTEnU4j0

giovedì 6 maggio 2010

Più avanti vado

Più mi rendo conto che tutti coloro i quali mi circondano hanno fame d’Amore. lo negano ma hanno fame d'amore quale forma estetica, quale pelle, quale istinto, quale ri-produzione, quale Ricerca, quale immersione, quale glaciazione, quale istigazione, quale protezione istrionica e caldo e tempo grigio e viaggio e tribù e creatività e accappatoio e notturno e Sturm und Drang, tanti tacciono, it’s wonderful. Un giorno guidavo tra le montagne, da sola, circa un mese fa, nevicava, era il giorno di pasqua forse, stavo raggiungendo i miei genitori per il pranzo, non li vedevo da tempo, pensavo “ma che cazzo di miraggio, una diga tra il bianco senza parole, il mondo racchiuso in uno specchio”. “Tu sarai la regina dei miei desideri…” esce dal mio mangiadischi, mi sento spinta immediatamente in un vortice senza uscita, è una sensazione di magniloquente impotenza, inebetita mi trascino verso casa, avec mes souvenirs j’ai allumé le feu. Fermati? Si, hai ragione, ma solo ogni tanto! E poi perché?

http://www.youtube.com/watch?v=gHGN9uoFtZ8

martedì 4 maggio 2010

missing my stray neighbor...

Prendere le distanze
dalla materia è segno
di grande saggezza.
Le grandi fatiche
vivono all'interno
di grandi riposi.
A.M.

domenica 2 maggio 2010

Is passion really so dangerous? - “Cosa voglio di più”

Esco da poco dalla sala di “Cosa voglio di più” di Soldini. Non so ancora se mi è piaciuto o meno. So che il regista voleva ambientare questa storia in una Milano precaria e imbrigliata nelle difficoltà economiche quotidiane, dipingere un ritratto realistico di un amore tra due comuni mortali che non arrivano a fine mese, non un amore patinato o disperato. Sicuramente su questo punto non ha fallito.
Ma tralasciando il lato sociale, quello che mi ha colpito, è stata senza dubbio la sua capacità di descrivere una passione per nulla struggente o totalizzante, e solo in parte dolorosa.
Certo, i due protagonisti hanno vissuto con un’intensità molto forte la loro carnalità, il sesso pian piano si è trasformato in qualcosa oltre la ginnastica – Domenico e Anna si specchiano nel bagno del motel e lui le sussurra: “certo che siamo proprio belli assieme noi due”, lei complice sorride – fino a diventare una spasmodica ricerca di sguardi e intesa. Non è facile incontrasi, cercarsi e lasciarsi andare all’ombra dei reciproci compagni – bugie, attese, silenzi - ma la voglia di nutrirsi l’un l’altro va oltre le complicazioni e la ragione.
È bastato davvero poco per incrinare vecchi equilibri e aprire nuovi varchi mettendo in serio pericolo presente e futuro, solo che quando “vogliono di più” oltre alla tv la sera sul divano, i bimbi alla scuola di danza, i suoceri invadenti, le case ikea tutte uguali, si rendono conto che, è naturale scegliere la strada più facile, seppur restando nella lieve insoddisfazione, e percorrere sentieri prestabiliti. Senza isterismi né banalità. Senza rimpianti o struggimenti.
Dopotutto quanti di noi non hanno fatto così, almeno una volta nella nostra vita?

http://www.youtube.com/watch?v=jv9w9DEjQEA&feature=related

martedì 27 aprile 2010

besame mucho - il mio cane sta morendo

Le fughe. La mia vita è stata costellata da fughe, costanti, impossibili, invalicabili, gelide, taglienti, intelligenti, spontanee, sensibili, veloci, segrete. non volevo vedere, non volevo accontentarmi, non volevo inceppare in un meccanismo a me non adeguato, non volevo mangiare la terra, non volevo sopravvivere, non volevo limitarmi ad ascoltare o ad annuire, non volevo indossare una maschera, non volevo fallire, non volevo essere dimenticata, non volevo essere abbandonata, non volevo dipendere, non volevo apparire, non volevo intuire altrui disagi e ripeto intuire, non volevo perdonare, non volevo corazze. “chiudi la sicura in macchina, quando arrivi, dove sei, perché non sei qui, non correre, non agitarti, non ansimare, non sai baciare, non si può fare così, non scomporti, non protestare, non fingere”. sapevo, dopotutto che qualcosa mi aspettava, là fuori. Ora sta prendendo una Forma.

http://www.youtube.com/watch?v=8QYH3Hg9coA&feature=related

domenica 25 aprile 2010

di(segni)

Chiudi gli occhi.
Il bianco della neve a Central Park, del marmo del Michelangelo, dell’orizzonte a Bordighera in una mattina d’inverno, della rinascita microcosmica. Tutto tace. tutto è scintillante. tutto è inaspettato. tutto è distrattamente calmo.
Avvolgiti in un plaid candido, lasciati soccorrere dal vento, anestetizza il flusso di pensieri, accarezzati i capelli. Corri a più non posso con la fantasia, inventati nuovi sentieri, escogita dei trabocchetti, guarda gli altri dritto negli occhi. Non arenarti mai, stringi i denti, muoviti sinuosamente. Fai il pieno d’arte & bellezza: ti aiuteranno sempre perché sono serbatoi di serotonina naturale e di(segni) indelebilmente nutrienti.
sii sole per gli altri e gli altri saranno raggi per te. “Chi si accontenta gode- così così”, mi dicono. Bacia come non avessi mai baciato. Cambia sempre idea, domani è una sfida - non indossare mai l’orologio: il ticchettio sulla pelle nuoce gravemente alla salute

giovedì 22 aprile 2010

Un gelato in Piazza del Popolo, è il momento della Verità

Con il naso all’insù, l’Albertone nazionale sullo sfondo dei palazzi, tutti sembrano essere ritornati bambini, almeno per un istante. Ilan direbbe “that’s the meaning of life”. Ed è vero, perché ormai così raramente rimaniamo incantati, così disarmati di fronte a ciò che non è spettacolarizzazione. Questa sera ho respirato a pieni polmoni una città dai sapori antichi e genuini, un groviglio di baci al pistacchio, un cinema a cielo aperto in bianco e nero, una coesione di slanci verso la Verità.
Un calore inaspettato è esploso d’improvviso, una tensione alla Ricerca, un impulso al miglioramento, un puro godimento all’Osservazione di ciò che mi circondava.
Un interscambio sistematico atipico di suggestioni poco nitide ma altrettanto potenti. Da tempo non subivo un fascino così pieno. Sentivo che era ingiallito, soffocato sotto la polvere, questo sublime desiderio di commozione. Anzi, addirittura pensavo fosse sepolto: macché! In realtà l’uomo, perché essere socievole, ha un costantemente bisogno di connessione e di partecipazione e non gli resta che gettare in mare le reticenze e i paradossi, per spogliarsi del fardello della routine e immedesimarsi in un ruolo tutto suo. Grazie notte romana!

domenica 18 aprile 2010

inventati i colori

Trattieni il segreto. Che ne sai di qualcuno se non sai come respira dopo aver fatto l’amore? fuori piove una città confusa, questa sera che odora di balera londinese, luci soffuse violacee si confondono sull’asfalto, mani che si incrociano sotto una coltre di sguardi, al via la danza degli ammiccamenti e delle disillusioni. una fuga programmata, un ritorno all’accoglienza dei propri ricordi- anche ai più stupidi e violenti, la Seine disincanta mi saluta: “eccomi, ti voglio abbracciare”. prova a sognare, prova a brindare, prova a brillare, prova a baciarmi, prova a scoppiare, prova a sussurrare, prova a leggere le mie carte, perchè non balliamo sotto i ladri di jazz, solo pochi possono capire, troppe scarpe scontate, troppi nascondigli sotterranei, troppe istantanee scattate male, camminare in punta di piedi da te, dove mi porti? Scomponi il vento, io ho scoperto la formula

http://www.youtube.com/watch?v=W0zSyrObgG0&feature=related

lunedì 5 aprile 2010

la Cuoca


Su consiglio del mitico Capitano, vi scrivo due righe “easy way”…

Mi hanno detto: “sei splendida e fai casino. La gente, di qualsiasi sesso, di te si innamora, non sei il tipo da prendere precauzioni. Anzi, la cosa ti piace. Certo, per te le conseguenze sono decisamente meno impegnative: non hai reputazioni da difendere, né matrimoni da far naufragare. Sei irresistibilmente bucolica. Se poi si aggiunge che cucini in modo sopraffino e sai risvegliare il senso del gusto, come si fa a non pensare al risveglio di altri sensi? Il problema è che sei inconsapevole del male che puoi fare agli altri concedendo il tuo amore. L’ideale (per l’altro) sarebbe una coppia simmetrica: solo uno come te porta a casa la pelle”.
E allora mi sono chiesta: “ma cosa sta dicendo?”
beh, certo, cucinare per me ha sempre rappresentato un’esperienza estetica…e poi, non sono in grado di evitare di “buttarmi a pesce”, sia nelle amicizie che nelle relazioni sentimentali, do e godo di ogni singola scorza a/di chi mi sta affianco, e così mi accorgo che questo dualismo “cucina/ irrefrenabile “panta rei” mi si addice alquanto. certo, proteggendosi sarebbe molto più semplice, ma anche molto più sterile. e gli effetti non avrebbero sempre quel gusto dolce-amaro.
ma dopotutto, non è così anche per lo Chef? Egli da anima e corpo per la composizione della sua opera, a volte il risultato non è garantito, ma senza la sperimentazione continua e la dedizione totale e quel pizzico di follia dove arriverebbe?
il pranzo di babette, ricette d’amore, il pranzo di ferragosto, un’ottima annata, la grande abbuffata, chocolat, sapori e dissapori, fino a julie & julia, io sono l’amore, soul kitchen…tutti film che ho amato profondamente, e allora ci sarà un perché!

PS: Fede, credo tu ne sappia qualcosa…

domenica 4 aprile 2010

Non ho davvero mai fatto penitenza?

Ho passato un’intera estate a cercare di capire. Nei metrò soffocanti, la Stazione Centrale traspirava, dalla finestra solo aria bollente, i marciapiedi emanavano squali.
Pensavo che non mi restava altro, tutto il resto era accessorio. Mi dicevano: “svegliati, lascia scorrere!” ma come potevo? come potevo capire che in fondo si trattava di qualcosa di puramente aleatorio, come poteva quella sensazione di smarrimento essere isolata? Una ferita difficile da ricucire, una (di)pendenza indifesa, un’alienante impotenza.
ora che quell’humus non fa più parte del mio giardino, ora che i semi sono sparsi sul tavolo, ho la consapevolezza di aver ri-acquisito una grinta che mi è sempre appartenuta, coaguli di forza fanno tremare anche i portoni, gli armadi si sventrano, la dolcezza acquisisce un sapore terrestre, quello che mi circonda è fatto di Me.
dopotutto non siamo che fatti di acqua, piccole particelle –un microcosmo danzante- in movimento, desiderose di esistere, di essere penetrate, di naufragare nell’Altro, di perdersi tra i vicoli. è solo però grazie alla più intima conoscenza (ah, l’Io,il grande sconosciuto!) di noi stessi che possiamo considerarci pronti a condividere, senza remore, senza riserve, senza ipocrisie, senza lamenti, senza pretese, senza sacrificio, senza rimproveri, senza violenza, senza arroganza, senza rimpianti. Un giorno mi girerò e sarò certa di aver vissuto intensamente le mie scelte, di aver massimizzato il Tempo, di averlo abbracciato, compreso e assecondato. di aver goduto appieno di tutte le Esperienze che mi venivano offerte, di aver osservato a lungo, annusato gli istanti.
Ora sono pronta a camminare. l’Istinto sarà la mia guida.

lunedì 29 marzo 2010

Point de fuite?

Il messaggio di Iris.

non riesce a perdere. c’è qualcosa che non va, ma reagisce. non è capace di misurare il livello di mediocrità degli altri- le è semplicemente impossibile- ma affascina e stupisce, perfino se stessa. Perché è così, non subisce i soffocamenti e le frustrazioni, non percepisce l’ipocrisia e la spavalderia.
non per questo demorde o si lascia forgiare da tutto ciò che incontra.
È un continente solido, è Venere di Milo, odia ciò che è stantio, è avida di tutto, accumula aria e non ricicla. Si (re)inventa come le stagioni, soffia sulle ferite, deglutisce, gode appieno proprio perché sa che potrebbe essere caduco, preserva quella giovinezza che è sinonimo di forza, bellezza e piacere. senza dimenticare quei punti di fuga, che sono l’espressione di una piramide di profumi, l’annientamento del manichino che risiede inevitabilmente in noi, frecce di sole, bersaglio di un percorso.

http://www.youtube.com/watch?v=i0vl-7L-2Ow

domenica 28 marzo 2010

trin trin trin… mise en abîme

mi sono spogliata, ho slegato i capelli, immersa sotto una pioggia di emozioni. Una domenica sera qualsiasi celebro l’inizio di una primavera dal sapore mediterraneo, pervasa da un irrefrenabile scambio di prospettiva tra soggettività e oggettività, tra quello che sono e quello che rappresento. Ansimo, arranco, soddisfatta ricerco l’intesa con me stessa, spavalda mi faccio l’occhiolino allo specchio, l’immagine riflessa è nitida, nonostante le innumerevoli sfumature, mi proietta stremata in un solaio, da bimba, a consumare le pagine tra la polvere e la luce che scende dall’abbaino, un sorriso sulle labbra di matura consapevolezza, un ghigno disincantato dal sapore di sambuco, una solitudine composta e magnetica su un divano sgangherato. La mia pelle è sempre lì, non si è mai disfatta di quei luoghi, zampetto su quelle assi poco stabili, preservo ancora quell’animo taciturno e gioioso, custodisco tutt’oggi queste immagini di paglia.

mercoledì 24 marzo 2010

Quante volte…

si sbaglia camicia, si fissa una statua in una chiesa senza capire, ci si specchia e ci si vede improvvisamente invecchiati, si mangia senza avere fame, si guarda il cielo senza convinzione, si tessono trame fasulle, si scartano gli amici come cioccolatini, si sale su un tram e si sbuffa, si ringrazia con sufficienza, si elencano idee senza sostenerle, si elimina a priori una situazione poco piacevole, si confida un segreto che doveva rimanere custodito nelle labbra, si rimane ammutoliti di fronte a preconcetti da quattro soldi.
Il respiro ci è testimone. Siamo quello che scrutiamo, quello che odoriamo, quello che ingurgitiamo, quello che tocchiamo, ogni particella della nostra pelle è il tornasole delle nostre esperienze, è il sorprendente risultato di un esperimento incompiuto, camelontiche tessere di sguardi. ogni capello coinvolto in un processo di consapevolezza, ogni riflesso intravisto, ogni nota delle voci degli altri ci sfiora e si incastona nel sangue.
Fortunatamente l’essere umano è a volte capace di rompere quello specchio che lo deforma e divora, e trova calma e tepore e una salvifica grazia.

http://www.youtube.com/watch?v=U7UvYgt54jE&feature=related

lunedì 22 marzo 2010

questione di

Ma mi nutrirà. Pian piano. Goccia dopo goccia porterà la mia bocca a saziarmi con immagini fresche e monumentali e magnetiche, e io, a mia volta non mancherò di insegnarle tutto ciò che conosco:
l’amore per le immagini, i sogni felini, la contemplazione dell’Essere, la capacità di estrema dolcezza, la sensualità solare, divertita e perfino teatrale, ma posata ed elegante, anche quando coinvolta nel piacere. Un piacere che è cosa stessa dell’Esistere. Imparerà la liberazione della massa incandescente della propria emotività, fatta di paure, pulsioni, erotismo, aggressività. Imparerà a incuriosire(si), a ingelosire, a impazzire, a urlare, a credere in ciò che fa. A non lasciare mai la preda. A non abbandonarsi alle ipocrisie e agli stereotipi. A non crogiolarsi nella noia e ad abolire l’attesa.
Sarà l’œuvre, la biblica trasposizione delle mie viscere, una pennellata verde, occhi da cerbiatta incastonati in un incarnato dorato. Questione di σοφία.

sabato 20 marzo 2010

mine vaganti - capacità di osservare

http://www.youtube.com/watch?v=C2lQOhQ2es8
una settimana fa, mine vaganti, con Giulia, non abbiamo resistito e siamo approdate al cinema, ci siamo gustate questo spaccato a noi così familiare e così succulento.
per una vita intera ho pensato che l'essenziale fosse instaurare una certa connessione con l'Altro. che fosse sufficiente manifestare le mie esigenze, i miei dubbi, i miei istinti, l'odore della mia pelle...che non fosse necessario reagire agli altri, si trattava di un puro automatismo solare. Ascoltare, osservare ed essere onesti non dava un valore aggiunto così sostenibile. si trattava forse di un nutrimento del proprio ego, di una debolezza di interpretazione, di poca spinta al miglioramento, di paraocchi invisibili. non lo so.
in realtà è come se mi svegliassi da un tepore ormai assuefante, non si tratta di un'incapacità di mettersi in gioco, bensì di un'impossibilità fisica di dedizione e di mantenere la calma.
il senso di invincibilità (e spostiamo le cose...) è così stupidamente superabile, basta poco!

venerdì 19 marzo 2010

chiamale se vuoi...tentazioni da incipit

ci si stufa subito di molte cose, si sbuffa, si inorridisce per le banalità, ci si crede onnipotenti, si scappa, si abbaia e ci si scorna, si piange e ci si lamenta.
menu take away emergenza noir: smettila immediatamente di piangerti addosso, mettiti qualcosa di rosso, pettinati con cura, guardati allo specchio e pensa "sono davvero un pezzo di gnocca", prendi una fottuta bici sgangherata e cavalca le strade, non ascoltare gli altri - ammiccando, prendi le tue energie e riponile in un cassetto della felicità, da aprire ogni volta che ne hai bisogno.
mi cullo nella potenza dell’Arte, che non può soppiantare l’amore, come dice la mitica Marina A.[http://www.moma.org/visit/calendar/exhibitions/965], ma può aiutare a sopportare il dolore.
credo negli intrecci, negli stregoni e nelle stelle, nella naivité, quest'ultima ormai così poco presente nell'essere umano, ma così deliziosamente disarmante e perfetta.
immagino un posto tutto mio, quella luce accecante che toglie il fiato, mi nascondo tra i girasoli, tutto tace, tranne il vento che scompiglia i miei capelli già arruffati. un abito panna. i rombi delle marmitte di Milano sono ormai un ricordo. come la noia e l'autocommiserazione. il potere dell'immaginazione supera tutti gli ostacoli.
il potere della consapevolezza ci abbraccia solo quando lo decidiamo noi. non c'è nulla di più vitalizzante di quella spinta all'abbandono.