giovedì 23 giugno 2011

No Vasco, io non ci casco

Questa vota Morgan c’ha visto bene: Vasco è molto ma molto stanco (…) il concerto di ieri è stato piuttosto deludente, per non dire dei 90 minuti di ritardo. La mia schiena era davvero dolente nell’attesa. Anche i miei vicini a San Siro non hanno molto gradito. Per non dire che, se sei un vero rocker e hai voglia di far divertire il tuo pubblico, sfori i limiti d’orario imposti e te ne freghi delle possibili multe del Comune.
Lo manderei in pensione per un po’, anche lui ennesima cartina di tornasole di un “vecchio” sulla cresta dell’onda in un paese di anzianotti: che novità, eh?
Per ora posso dire, pensaci tu Ben. Tra un mesetto è il tuo turno! E poi si, che è davvero estate.

lunedì 20 giugno 2011

tuffo

quante volte si è rimasti senza voce davanti al desiderio. lui di fonte a te e le parole sembrano non arrivare.
quante volte i nostri pensieri sembrano incomprensibili. e noi impotenti.
quante volte ci sentiamo cesellatori di anime e poi crolliamo nello sconforto.
quante volte ci fingiamo tranquilli e in realtà siamo bombe a mano.
qunte volte cerchiamo le stelle e vogliamo il meglio per noi e poi non abbiamo nemmeno i piedi saldi in terra.
quante volte non siamo in grando di abbellire i nostri desideri perchè ci perdiamo ancor prima di iniziare.
quante volte giochiamo a fare i grandi e conserviamo timori da bambini.
quante volte ci piace sussurrare frasi d'amore, senza attendere nulla in cambio.

tutto ciò si chiama Paura. tutto ciò si chiama Speranza. tutto ciò si chiama Istinto.
un tuffo nelle acque più profonde. prendere in mano il proprio cuore fino a farlo sangunare.
solo così viviamo.

giovedì 16 giugno 2011

Osho said

Milioni di persone soffrono: vogliono essere amate ma non sanno come amare.
E l'amore non può esistere come monologo; è un dialogo, un dialogo pieno di armonia.

brand[elli] di me [e di una nazione]

[per dirla in parole povere] c'è chi sostiene che gli italiani, universalmente riconosciuti come maestri di diplomazia, si rivelano incapaci di governare se stessi; immersi nella corruzione sopportano politici, inefficienze e imprenditori inetti; sono valorosi se presi individualmente, ma messi assieme non riescono a formare un esercito valido.

e poichè ciò che li circonda è frenetico, confuso e instabile, si rifugiano nelle sensazioni, nei sensi. dedicarsi alla perfezione artistica, alla creazione e al piacere può quindi diventare cosa seria: non solo un modo per sfuggire alla realtà, ma un modo di aggrapparsi ad essa quando tutto il resto si disperde. ecco che possiamo vantare i migliori cuochi, sarti, cantanti d'opera, pittori [e così via].

così mi sono chiesta, dopo questi ultimi giorni così terribilmente ansiogeni e squisiti, cosa mi dà davvero la carica, soprattutto in alcuni momenti della giornata quando magari vorrei scoparire, quando mi sento "sdoppiata" nelle mie vesti, quando mi sento di godere terribilmente l'attimo o quando mi sento mancare il respiro.

Resta davvero solo l'orgoglio di riuscire a fare le cose alla perfezione quando tutt'attorno tace? Sarà davvero che non siamo spesso in grado di sapere in cosa dobbiamo credere o di chi ci possiamo fidare e poi ci rifugiamo nel solo godimento e nell'arte (e per essa intendo cucina, musica e così via)?

non lo so, amo l'arte e il piacere forse più di ogni altra cosa sulla terra. ma non nego che a volte l'empatia con qualcun'altro e le pause dall'ansia da controllo [due cose che ogni tanto mi riescono] sono oggi, per me, salvifiche.

lunedì 6 giugno 2011

Me according to my Sweetheart


























calcolo delle probabilità

A 23 anni mi hanno proposto, prima nel garage di casa e poi, più classic style, sulla Tour Eiffel, di sposarmi. Era il mio primo vero amore, ma ero troppo vogliosa di esperienze e di fagocitare il mondo.
Poi a, 27, ero io che proponevo al mio lui di turno di convivere nella grande città e di pensare ad avere un nucleo tutto nostro. Questa volta era lui a non volerne sapere (!)
Ora manca davvero molto poco ai 30 e non vi dico la confusione: mamme e migliori amiche allarmate per il mio “prurito” al matrimonio, ex fidanzati con bimbi a carico, pancioni su Facebook di conoscenti che perdo di vista per un anno e tanti/e coetanei/e che, single superati i 35, non sanno dove sbattere la testa, per non dire di quelli che si sono sposati a 25 e già separati invece…
In questo semplice calcolo di probabilità, non mi viene che sa sorridere a pensare alle mie proposte matrimoniali così naive e vere, mi viene da ridere a sentire tesi strampalate “meglio aspettare e sposarsi in età adulta”…mi meraviglio di fronte a chi ancora cerca la regola d’oro. Che non esiste.
Penso solo a come dice il mio “amico” F.Timi che sia ancora necessario, per le storie che in cui ci crediamo davvero, essere semplicemente innamorati dell’amore. E poi tutto quello che si vuole viene da sé. È così facile. E io così felice, ora.