mercoledì 29 febbraio 2012

Coria-Fresu-Turso

Elio Coria mi ha fatto fare un'immersione nel passato e mi sono trovata tutto d'un tratto a sette anni sui banchi di scuola e alla sola lezione di disegno che mi fosse mai interessata: per la prima volta non si trattava di riprodurre un albero o una sedia ma di chiudere gli occhi, ascoltare Beethoven e dipingere le proprie emozioni. Che bella che ero con quei capelli da maschiaccio, me ne accorgo solo adesso...mia madre diceva che era per comodità .
Paolo Fresu invece mi ha preso per mano e portato in giro per Brooklyn e fatto capire che ci sono possibilità "altre" nella vita che nemmen immaginiamo, lì, pronte per noi. Paolo, good choice: vivere tra Parigi, Barcellona e la Sardegna mi sembra niente male. Ale dice che è bello se ascoltando Isabella Turso mi vien voglia di concepire stasera.
Non mi resta che ridere, tra me e me.

domenica 19 febbraio 2012

revéillons nous

A Massimiliano Gioni che a soli 38 anni si prepara a dirigere la prossima Biennale di Venezia. E alla sua panda bianca, ai suoi viaggi in economy, al suo amore per la moglie che guarda come se fosse la prima volta e agli Harmony che traduceva per mantenersi al Dams. Alla faccia dei bamboccioni d’Italia.
A chi si alza la mattina e ha una nuova idea. Seppur banale.
Al mio week end montano. Il bianco aiuta a schiarire le idee.
A te che mi riporti con i piedi per terra. Per fortuna che ci sei. Per fortuna almeno tu sai placare la mia incessante voglia di fare. Nonostante quella TV sempre accesa, che mi fa così incazzare.
Al mio rossetto rosso che ha acceso la notte.

lunedì 13 febbraio 2012

Ode al calzolaio di Via Meda

Oggi mi confessano che pare quasi che il mio lato montanaro sia scomparso dal mio DNA. Che sembro una milanese DOC e che non è sopravvissuto più nulla della naivité e della timidezza tipica delle mie conterranee. Peccato che a dirlo sia uno che non mi ha mai visto né da insicura pre-adolescente né da guerriera diciottenne. Peccato (o per fortuna?) che abbia ormai passato oltre 1/3 della mia vita qui e che, volente o nolente, qualcosa nelle ossa di questa città mi sarà pur entrato.

Ci sono cose che questa città ti sa dare che apprezzi solo qui, forse perché è talmente brutta, che ti devi abituare a farti piacere anche le cose più insensate. Per esempio, oggi ho costatato che io amo il mio calzolaio di fiducia. Entro e mi scuso perché avevo dimenticato lì le mie scarpe da 3 settimane e lui dice di conservarle almeno per un anno. L’ho trovato romantico. Insomma tutta un’altra storia rispetto a quei calzolai angusti in metrò dove all’ingresso trovi subito il cartello asettico: “Ritirare entro una settimana. Sennò buttare”. Mi ha fatto un sorriso che io ho trovato splendido nonostante abbia dei denti a dir poco indecenti e mi ha detto “a presto”. Vado lì da almeno 8 anni, in quel buco così disordinato ma pulito; da quando la madre- una sciura dotata di cofana argentata sempre in ghingheri- mi ha accolta dalla prima volta, non li ho più abbandonati. Forse sarebbe carino concedere più spazio agli ortofrutta di quartiere, ai panifici che ti invogliano coi loro profumi sin dalla strada, ai macellai che ti vedono certe prelibatezze…potrebbe essere un nuovo metodo “detox” post-ufficio per sgombrare un po’ la testa da mille menate e prendere contatto con la realtà.

Entro al super e compero la latte di soia. Per la seconda volta nella mia vita. Ma non mi piace e sto 5 minuti in panico per cercare di capire quale scegliere…è che tutti mi stanno stressando per convincermi che sono intollerante al latte visto i miei ripetuti mal di testa…intanto proviamoci ad eliminarlo; certo è che non lo digerisco proprio bene..non era che chi ha problemi con il latte, ha un rapporto pessimo con la madre? In ogni caso credo non riuscirò mai ad abitamici, a questi surrogati intendo. Ecco lì mi sale la nostalgia di casa. E di quel latte che sa di burro. Allora, mentre cammino verso casa nel traffico della circonvallazione, mi dico: “sai che c’è? Forse è l’ora di provare skype con la lory e il giovanni (ossia i miei)”. Che ridere, vederli in cucina con i loro pile rossi mi hanno fatto tenerezza. Mi sembravano, per la prima volta, proprio due vecchini che hanno nostalgia della loro figliola. Anche se non lo ammetterebbero mai!

Concludo la soirée sentendo quella pazza di Caro in Costa Rica, non ho sue news da un bel bel po’. mi manda un link della canzone della Whitney e discutiamo sulla gelosia, sulla dipendenza verso gli altri ma anche sulla voracità con la quale oggi si consumano le cose e le persone e concordiamo su quanto ci mancano quei momenti da cretine quando cantavamo: “I will always love you”, quando tutto ci sembrava così estremo e unico e incontrollabile. Beati amori puerili, beata rincoglionaggine di quella ragazzina trentina dagli occhi smeraldo. Spengo il PC con una domanda in testa: “quando uscirà in Italia il film “l’amore dura 3 anni” di beigbeder? Devo andare a controllare domani”. boh, in realtà magari non avrò nemmen voglia di andare a vederlo. Troppe domande nuocciono gravemente alla salute!

venerdì 10 febbraio 2012

Il Processo di K - da vedere

Una decina di giorni fa mentre aspettavo una persona per un appuntamento di lavoro in centro, curioso nella bacheca del Fildrammatici e vedo in programmazione questo "Processo di K", una riscrittura contemporanea del mitico Kafka.
Ci sono andata ieri. Gli attori sono strepitosi, il prezzo su Atrapalo (il mio nuovo sito di riferimento per gli acquisti di spettacoli teatrali a prezzi stracciati!) sfida il cinema, le due ora filano via veloci e toccano proprio tutti i tasti di una generazione perduta tra attese burocratiche, alienazioni da meccanisimi informatici, paure della perdita di potere, fast love, insicurezze emotive, spinte all'omologazione con visi rifatti e elettroshock per chi esce dai canoni. Grottesco e dissacrante, da vedere.

mercoledì 1 febbraio 2012

Ma i pantaloni di pelle attizzano ancora!

Nevica e sono felice come una bimba col naso all'insù. Sarà che mi sento un pò a casa (anche se mia mamma mi chiama e mi dice: "ma ti pare che nevichi a Milano e qui zero, con tutta la gente che l'aspetta che fare delle piste ancora più golose?" e io ridacchio!), sarà che non importa la latitudine dalla quale tu provenga, la neve fa sempre effetto casa, dai! Unico difetto: le bici parcheggiate nel cortile...e vabbè, a qualcosa si deve sempre rinunciare!
In compenso mi godo la vista di una bonazza in metrò con dei leggings di pelle attillatissimi e indago gli sguardi di tre uomini (di tre età diverse) che le scannerizzano adoranti il sedere a dir poco perfetto. e penso: peccato che, con la mia mania del "non siamo mai volgari", ho escluso da sempre a priori il genere dal mio armadio. Il Fabri direbbe però anche: "cara, non è una questione di pantaloni di pelle ma di diete & palestre & sacrifici: solo così otterrai il risultato!" In ogni caso sono incuriosita e penso che, perchè no, la prossima volta se trovo un modello che mi piace, quasi quasi me li provo. con la paura di sembrare un baldraccone biondo di 180 centimetri[!] l'effetto a mio avviso sarà tutt'altro che urban chic!
entro in casa con la bossa nova nell'iPod e quei fiocchi mi sembrano stelle nella notte dolce di Rio.



Song dedicated to Elisa D.!