sabato 30 aprile 2011

la vita degli altri

a volte mi piacerebbe essere parte di un romanzo, vivere da protagonista, un'eroina straziata dalla fame, un polpo sbattuto su un sasso...a volte vedo un taxi che sfreccia per la mia città e mi chiedo qual è la storia di colui/colei che lo occupa, e la mia mente si perde, mi emozionano le strade e gli occhi degli alberi.

lunedì 18 aprile 2011

disruptive

Sto cercando da un po’ di tempo di inserire in agenda, al mio prossimo evento, un intervento che definirei “disruptive”, che possa interessare la futura platea in sala, che possa stupirla ma che esca dai rigidi schemi tematici che uno si aspetta solitamente ad un convegno dedicato alla sua professione (in questo casa di parla di edilizia e sono coinvolti architetti e ingegneri che operano nella sanità).
Tanto per fare un esempio: far parlare due astronauti –che magari ti danno un po’ di dritte sul problem solving- ad un convegno sul black out energetico, oppure due creativi dell’ADV sulla segnaletica in ospedale. E non riesco a partorire nessun’idea…che scarsa!
Continuo imperterrita a fissarmi su argomenti come l’illuminazione, il confort del paziente, il condizionamento, l’acqua o i rifiuti (tutti temi già triti e ritriti per gli “addetti ai lavori”) e non riesco a fare quello che chiamerei il “salto del paradigma”…chissà come mai in questo periodo sono così restia a tirare fuori dal cilindro degli spunti nuovi, nel lavoro così come nella vita.
Non voglio fare di tutta l’erba un fascio e allora traccio un mini stato dell’arte della mia situazione: bionda (non nel senso francese del termine!), quasi 30 enne, direi in forma (anche se acciaccata dal mal di schiena, che anche le 90enni mi battono all’acqua gym…), innamorata, un po’ squattrinata ma tanto volenterosa di meravigliarsi giorno dopo giorno (c’è chi dice che la capacità di sorprendersi- quindi di non annoiarsi così frequentemente- sia una facoltà poetica che si decide: orsù allora facciamo tutti un po’ di esercizio!).
insomma è un periodo piuttosto sereno della mia vita.
Sarà che oggi è lunedì e, thanks God, è finita la settimana del Salone del Mobile cha ha paralizzato la mia via d’accesso all’ufficio, sarà che mi aspetta un week end di full immersion con i miei, e thanks God pranzeremo a Pasqua con vista sulla Corsica, sarà che tutti sembrano stufi del proprio partner (ma io no!!-Come potrei essere comprensiva e accondiscendente ad ascoltare storie tristi e irrisolte quando mi sento così bene? magari sarei poco credibile per il mio interlocutore..) o disillusi del proprio lavoro, sarà che certi altri se ne vengono fuori con situazioni paradossali …allora che fare?
Come perseverare ad essere amorevoli e disponibili e allegri, assecondando la mia natura di questi giorni, quando si è immersi in un mare di squali che vagano per la città con un mood pessimo ritagliato addosso?
Bah, forse è semplicemente arrivato il mio momento di restituire agli altri quello che hanno fatto per me. e forse solo questo- il fatto di sentirmi at least per una volta utile- dovrebbe colmarmi di gioia creativa, per una nuova Idea…