lunedì 28 febbraio 2011

martedì 22 febbraio 2011

2 Vergini + 1

Su "Vanity" di questa settimana leggo di una donna che chiede consigli ad un esperto di stile su come abbigliarsi per celebrare 20 anni di matrimonio, con una cena a due a Parigi. Mi pare di sfogliare "Grazia" di mia madre, quando ero piccina. ah, allora esistono ancora gli uomini di una volta: quelli eleganti, quelli che ti seducono sempre, quelli che, anche per una notte, ti portano nella Ville Lumière per farti capire quanto sei importante. dopotutto non è una questione di costi: ora con un Easyjet si spende meno per un Paris-Milano che un a/r su Rovereto...Così mi viene in mente chi ,tra coloro i quali conosco, farebbe una cosa simile: il mio capo-quando parla di Simona è evidente che è tuttora pazzo di lei, Franco-amico dei miei che si dedica a Maria Pia come se fosse la sua fidanzatina del liceo, Chris-che regala con interflora bouquet per il compleanno della sua amata...a 20, 40 o 50 anni, poco importa...perchè l'amore non è la meta, ma il viaggio. e la fuga a due è talvolta una salvifica ri(e)voluzione- in un ambiente diverso dal quotidiano- del sè nell'altro.

PS: ho sentito da qualche parte che sia Belen che la Canalis sono della Vergine (non ho seguito il festival nemmeno per un istante, se non l'ouverture e il monologo di Benigni, che come al solito lascia senza parole)...insomma, che porti di buon auspicio anche a me??

venerdì 18 febbraio 2011

ci sono giorni

che hai solo voglia di prendere una mazza e spaccare tutto, ci sono giorni che per fortuna che ci sono i rage against the machine che ti fanno compagnia mentre corri, ci sono giorni che non ami nemmeno i tuoi migliori amici, ci sono giorni che accendi una candela in una chiesa in mezzo al traffico per fermarti un attimo e capire che "sei qui e ora" e tutto il resto chi se ne fotte, ci sono giorni che ti senti fragile come una di quelle scatole marroni che contengono cristalleria, ci sono giorni che hai voglia di abbandonare tutto e tutti e di fidarti solo di te e della tua voglia di ristrutturare quella casa in montagna che è appartenuta da secoli alla tua famiglia e starci dentro e non uscire per giorni, con un calice di vino rosso sul bordo di una di quelle vasche fumanti di una volta, i capelli raccolti disordinatamente, solo una penna in mano, ci sono giorni che ti senti una saggezza che nemmen tua madre, ci sono giorni che vorresti sposare la persona che hai vicino e conoscere ogni suo pensiero, stare bene solo annusandola e guardandola, ci sono giorni che vorresti solo un pò di comprensione, ci sono giorni che ti senti al top anche solo sulle tue due ruote perchè ti scontri, per caso, in una piazza nuova che non avevi mai visto, ci sono giorni che basta ascoltare Roberto B. per capire che in fondo le tue frustrazioni sono quelle di tutti, ci sono giorni che il tuo cuore è così carico che hai solo voglia di dare gratuitamente, ci sono giorni che non ti va di ascoltare, ci sono giorni che pensi di essere l'unica ad aver voglia di fare qualcosa per bene, ci sono giorni che ti guardi dentro e ti senti una vincente.
http://www.youtube.com/watch?v=gsN3nptiz3M

mercoledì 16 febbraio 2011

senza crisi non ci sono sfide, senza sfide la vita diventa routine

“Non pretendiamo che le cose cambino se agiamo sempre allo stesso modo. La crisi è la migliore benedizione che possa capitare alle persone, e ai Paesi, perchè la crisi porta con sé il progresso. La creatività nasce dall’angoscia, così come il Sole nasce dalla notte scura. Nei periodi di crisi si sviluppano l’inventiva, le scoperte e le grandi strategie. Chi supera la crisi, supera se stesso senza essere superato. Chi attribuisce alla crisi i suoi insuccessi e la sua povertà disprezza il suo talento e rispetta di più i problemi che le soluzioni. La crisi vera è la crisi dell’incompetenza. Il problema delle persone è la pigrizia nel trovare vie d’uscita e soluzioni. Senza crisi non ci sono sfide, senza sfide la vita diventa routine, una lenta agonia. Sono le crisi che fanno affiorare il meglio da ognuno di noi, perchè senza crisi “il vento è una carezza”. Parlare della crisi significa promuoverla, non parlarne durante una crisi significa esaltare il conformismo. Invece di fare questo lavoriamo duramente. Mettiamo fine all’unica crisi che è davvero una minaccia per tutti: la tragedia di non volere lottare per superarla !”

Albert Einstein

PS: mi pareva doveroso, in momenti come questi di crisi di ogni tipo, mettere in luce queste "sante parole" che un amico mi ha girato ieri...ok, non era un genio per niente, ma a volte anche un reminder così non è male (!)

giovedì 10 febbraio 2011

Peccato che non parlo cinese

In Cina, in vista del capodanno da poco terminato, i giovani rampolli single che devono rientrare a casa dai genitori per le feste e non hanno voglia di giustificare la mancanza di un/a partner fissa per costruirsi una famiglia, ingaggiano ragazze/i per una giornata (fee: 1.000 euro) per recitare la parte della fidanzata. Beh, direi un bel modo per arrotondare a fine mese: peccato che il mercato italiano non sia fiorente in tal senso sennò penso che sarei veramente portata per fare la fake fiancée!
A proposito di incertezza finanziaria dei trentenni, Il Sole 24 ORE di ieri fa un pezzo su Sara Tommasi. Sbuffo e mi dico: anche il Sole ormai pubblica la solita pizza: “le giovani provinciali alla ricerca della fortuna nella metropoli a ritmi di sgambettate televisive e calendari…il giornalista suggerisce che per “guarire” è meglio un ritorno ai campi, che un psicologo pagato da Silvio B.” Bah. Apro Vanity Fair, Jovanotti dice che nella vita c’è solo una distinzione che conta: quella tra i tarchiati (caterpillar, forti che guardano il mondo dal basso, con il punto di vista dei carrarmati) e i lungagnoni (coloro i quali fanno lontani e veloci). Si si, Lorenzo hai capito tutto (…). A RDS hanno detto che Max Pezzali rinnega i testi delle sue canzoni (“Chiuditi nel cesso - lì vedrai nessuno ti toccherà - però fallo adesso - sennò l'uomo nero ti prenderà”) e incita le nuove leve a scrivere testi più engagé.
Nel frattempo mi hanno tolto la targa della macchina- magari per una rapina nel Nord-Est-, ho preso una multa per il pass di zona scaduto, ho comperato una chiavetta internet peccato che non si possa installare perché il PC è delle vecchia azienda dove lavoravo e l’”amministratore del sistema”ha messo il blocco a tutte le installazioni. Allora mi dico: per fortuna che ieri sera avevo la pancia piena di tagliatelle alle castagne e vino rosso cucinate con amore dalla mia amichetta e prima di lanciarmi nel letto con le lenzuola candide, mi sono venuti in mente tutti i miei sogni che profumano di basilico e allora anche Milano era lontana anni luce, e la fase rem è partita in un click.

lunedì 7 febbraio 2011

Perché, in silenzio, te l’avevo promesso

Francesca oggi mi scrive che sono estroversa, che so adattare la mia personalità ad ogni situazione, in grado di instaurare un rapporto con chiunque, senza avere un secondo fine, ma solo per la mia gentilezza e generosità d'animo. Bah.
In realtà spesso mi accusano di essere anche violenta. Troppo diretta. Forte. Cinica. Isterica. Impaziente. Di avere un lato maschile preponderante, che non va bene per una fanciulla moderna.
Oggi ho letto su un giornale di finanza che è proprio in momenti di difficoltà che si stimola una reazione. Il manager intervistato diceva che la crisi ha permesso agli agenti di valore di comare il gap che si era aperto sulle polizze index linked, raddoppiando i valori dei piani di risparmio e di protezione, operando così un cambiamento che si temeva irrealizzabile per la Società di Assicurazioni in così poco tempo, grazie alla sola sensibilità e attenzione nuova rivolta ai prodotti la cui potenzialità non era stata prima pienamente compresa.
beh, questa non sarà la scoperta dell’acqua calda ma certo non posso evitare di immedesimarmi nella cosa. A volte mi sento una bomba a orologeria: incasso, ascolto, immagino, subisco, raccolgo immagini e storie di vita quotidiana, immagazzino espressioni e ritaglio gli odori. Mi vedo senza via d’uscita. Poi capisco che mi devo fermare, perché a forza di iniettare nella pelle le stronzate che spesso si sentono e auto-convincermi di certezze inconcludenti, il mio corpo e la mia mente reagiscono. Ecco quindi che devo fare repulisti. mi reinvento, mi faccio scollare di dosso le reazioni degli altri e inizio ad analizzare il tutto con maggiore trasparenza.
E, come d’incanto, tutto è più chiaro, la soluzione emerge senza nemmen rendersene conto. Gli altri, con le loro debolezze e paure, spariscono. Tu ne esci rinvigorita. ti vesti di nuovo, perché capisci le tue potenzialità nascoste, e abbracci i tuoi desideri.
insomma ti piaci anche perché cinica e isterica.
E per me questo funziona anche perché, in silenzio, te l’avevo promesso.