mercoledì 24 marzo 2010

Quante volte…

si sbaglia camicia, si fissa una statua in una chiesa senza capire, ci si specchia e ci si vede improvvisamente invecchiati, si mangia senza avere fame, si guarda il cielo senza convinzione, si tessono trame fasulle, si scartano gli amici come cioccolatini, si sale su un tram e si sbuffa, si ringrazia con sufficienza, si elencano idee senza sostenerle, si elimina a priori una situazione poco piacevole, si confida un segreto che doveva rimanere custodito nelle labbra, si rimane ammutoliti di fronte a preconcetti da quattro soldi.
Il respiro ci è testimone. Siamo quello che scrutiamo, quello che odoriamo, quello che ingurgitiamo, quello che tocchiamo, ogni particella della nostra pelle è il tornasole delle nostre esperienze, è il sorprendente risultato di un esperimento incompiuto, camelontiche tessere di sguardi. ogni capello coinvolto in un processo di consapevolezza, ogni riflesso intravisto, ogni nota delle voci degli altri ci sfiora e si incastona nel sangue.
Fortunatamente l’essere umano è a volte capace di rompere quello specchio che lo deforma e divora, e trova calma e tepore e una salvifica grazia.

http://www.youtube.com/watch?v=U7UvYgt54jE&feature=related

2 commenti:

  1. Concordo pienamente..
    E complimenti per lo scritto.. nella nullita` che ci avviluppa non e` facile trovare chi fa pensieri non banali..

    M.

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  2. l'amicizia è l'antidoto, e quanto ti fa trovare "calma e tepore e una salvifica grazia"
    L.

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