domenica 20 giugno 2010

I am intrigued by the analytical aspect of the experience rather than the subjective or auto-celebrative one

Mi piace lo Stefano Pilati che emerge da un' intervista per MUSE. mi piace il suo mettere da parte il "Yves Saint Laurent c'est moi" per appassionarsi più al lato analitico della sua esperienza artistica che all'autocelabrazione. mi piace quel giusto mix di studio delle linee passate, l'aspetto intellettuale delle creazioni, senza però dimenticare il trionfo dell'impulso e della passione (e qui si creerebbe spazio per un tema caro a qualcuno di mia conoscenza circa il passaggio generazionale aziendale...soprattutto quando si parla di côté creativo...chi ha orecchie per intendere, intenda) mi piace quando abbozza un "le regole le rispetto finchè le faccio mie. poi mi permetto di stravolgerle". oppure "le mie ossiessioni non sono degli obiettivi da raggiungere, sono dei bisogni che vanno espressi, moderandosi con un senso morale ed etico".
ora penso al mio di background, personale e professionale. al mio modo di essere, di pormi con gli altri. c'è qualcuno che ha pensato di chiamarmi "Jacqueline" per la mia eleganza [che non è altro che il modo in cui ti comporti con il resto del mondo- thanks A.Medda e direi che non è male- e ha ben poco a che fare con la moda, sorry Stefano this time], ma c'è anche la mia eterna insicurezza celata da un narcisismo sopraffine e sfacciato, a volte. c'è la mia insaziabile voglia di sorpassare le mie aspettative, solo così ci si mette sempre in gioco, stavolgendosi, di giorno in giorno. a volte mi pare di dare solo 1/4 di quello che vorrei. in questa intervista Stefano accenna: "per me il talento è intelligenza, ed è risaputo che mediamente si vive molto al di sotto delle noste potenzialità". penso a "la fortuna non esiste" di Calabresi...
beh, pensate che per un attimo stavo credendo a una provocazione di uno, che una sera mi disse: "io non voglio cambiare. sono uguale da anni e mi va bene così.perchè cambiare quando si sta bene?" L'indomani di questa stronzata e propabile presa per il culo- è proprio vero, che a volte, quando ci piace una persona tendiamo a capire solo quello che vogliamo, omettendo aimè, dei passaggi chiave (e poi, scusa, ma allora perchè ti dedichi ai viaggi? per non acquisire esperienza e rimanere sempre uguale?mah) - alzo gli occhi al cielo e vedo l'ultima campagna della Diesel: "only the stupid can be truly brilliant". ecco, pensai, non ci capisco più in cazzo. tutte le mie certezze sono vacillate.
fortunatamente però sono rinsavita, lucky me, e posso dire: "Grazie, Stefano"...



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