domenica 3 febbraio 2013

Tra ciò che appare e ciò che è

Stasera mi sono trovata davanti a un "vecchio" leitmotiv: spesso la vita ci fa vedere le cose come non sono e ci fa incazzare quando capiamo che le nostre aspettative erano insensate. Perché ci fa sentire stupidi e indifesi e ci fa mettere in discussione con noi stessi. Sono uscita dal cinema, dopo aver visto il nuovo film di Tornatore, "la Migliore Offerta", un po' incredula perché avevo messo da tempo in un cassetto quell'eventualità che tra "ciò che appare e ciò è" c'è una bella differenza e proseguivo i miei giorni senza troppe domande. Certo, forse sono stata troppo naive per troppo tempo, una bella svegliata era gusto che dovevo darmela ma (forse) è anche bello così, sennò che gusto c'è. Sarebbe tutto troppo facile, l'amore una banalità senza quel filo di mistero che l'avvolge, senza quel timore dell'abbandono che tutti temiamo; la carriera sarebbe destinata ai soli talenti (e dove butteremmo i chiacchieroni o gli incapaci?)e l'arte (al centro del film) perderebbe il suo fascino. Proprio lì, nell'arte dove mi rifugio per cercare calma e abbandono e nuovi stimoli in ciò che più incomprensibile non c'è.

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