martedì 17 maggio 2011

Another day without fear, please!


Credo di aver urgente bisogno di una settimana per nuotare, leggere, correre, immergermi nel blu, non ascoltare nessuno che reclama. 7 giorni per (ri)prendermi cura di me. Ascoltare il ritmo del mio cuore, del mio respiro, delle giornate scandite dal sole. Imparare ad annusare i colori.
Perché, in questo momento, mi sento soffocare e voglio tutto e subito. E soffro troppo a vedere gli altri soffrire. Perché ho paura. Paura di perdere l’amore. Paura di non essere capita (e di non capire) fino in fondo. Paura di non riuscire più a sbagliare.
Proprio a me doveva succedere…che amo fare cazzate, che mi diverto a stare in mezzo al casino, che mi piace perseverare negli errori.
Lavoro all’Istituto Internazionale di Ricerca. Ma cosa sto cercando? Perché sento che la mia vita mi sta sfuggendo e faccio così tanta fatica a dominarla? Forse perché ho voglia di novità? Perché sono la principessa sul pisello e voglio che tutti stiano ad ascoltarmi? Perché voglio dettare io le regole del gioco? Ma è un gioco e quindi accetta le regole, cazzo!
Stop. Ora mi godo il pranzo col risotto della Laura al Parco Solari, mi rileggo con calma la mail della Ciumy, mi bevo il Mumm Napa Valley con la Betta mentre giochiamo a fare le “bionde cretine”, guardo in faccia Gabriele, gli tiro i capelli e gli urlo che lo amo da impazzire perchè mi sa che non l'ha ancora capito e che deve essere convinto di essersi messo in un bel pasticcio per tollerarmi, prendo per mano mia madre e le dico che la deve smettere di agitarsi per qualsiasi cosa.
Si: forse queste cose mi aiuteranno più dei 7 giorni di anestesia dal mondo.

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