lunedì 26 dicembre 2011

Macedonia (a)Mori

da poco più di 48 ore dal rientro alle origini posso dire di aver fatto l'en plein delle situazioni più bizzarro/chic che potevano succedere:

- cerco di parcheggiare la macchina per fare un giro ai mercatini di rovereto e nell'attesa che "quello" si dia una mossa nel lasciarmi il suo posto, osservo con cura i suoi gesti e capisco che colui il quale sistemava il suo piccolo sul sedile posteriore mentre io mi spazientivo per la sua lentezza, non era altra altro che il mio ex storico. Mi slaccio le cinture e vado con affetto a fargli gli auguri. A lui e al biondissimo Giulio. E mi domando quali erano le ragioni per non aver mai capito il suo desiderio di stabilità e di famiglia e quel suo attaccamento a queste vallate. era così evidente. e io così ostinata per la mia strada a non accorgermi mai di quello che mi chiedeva, anche se sotto ai miei occhi. non c'è più cieco di chi non vuol vedere. e non c'è donna più orgogliosa di me di averlo lasciato libero, a seguire le sue necessità e il suo naturale percorso di vita.
- vado alla messa di Natale e mi becco l'uomo più ambiguo di Mori: non avevo mai capito se fosse un uomo o una donna e finalmente ce l'ho fatta: direi che con la cravatta e una bel soprabito si tratta di un uomo..svelato l'arcano che dura dalla mia infanzia! per non dire di tutti i "miei" contadini -conosciuti durante i 2 mesi di lavoro alla Cantina Sociale, durante la vendemmia- che mi stringevano con vigore la mano, dicendomi che ero sempre più bella. ottima pillola per l'autostima.
- dopo il pranzo di Natale cerco di assorbire senza incassare le provocazioni di un padre criticone e ormai un pò agé. ma, come da copione, non riesco a stare zitta e scatta il putiferio. 62 anni di poca indagine di sé, logorano. Carboni direbbe "ci si può amare senza capirsi mai". e io aggiungerei: "forse".
- la Vigilia di Natale, al bar con gli amici di sempre, sembrano tutti in preda ad un caos calmo (come direbbe qualcuno) che non li porta da nessuna parte. vorrei un megafono per urlare loro di darsi una mossa. e smettere di borbottare che i balconi fioriti non sono altro che trappole.
- ieri sera vado al vedere il nuovo film di clooney (non male), e all'uscita accendo il cellulare e trovo 7 sms di Buone Feste più o meno personalizzati. nemmeno un pensiero carino di lui. e non nego di restarci male. che brutta bestia la delusione. forse non si deve fare altro che smettere di aspettarsi qualcosa da qualcuno. ma continuare a dare senza nessuna pretesa di ricevere.

E' proprio vero che quando si smette di non avere tempo per sè e si comincia a lasciare che il flusso delle ore si svolga così com'è, senza tappare ogni istante da cose da pianificare e cose da inventare, la nostra mente si perde in astrusi ragionamenti che non hanno un fondo di consistenza. quel vuoto non può essere sempre colmato da mostre e brindisi e cinema e sport. quel vuoto è anche la (gioia della) vita.

restare in ammollo per mezzora non ha avuto l'effetto che immaginavo. la camminata a 2000 metri di stamane con mio cugino Davide ha allentato un pò di tensione. dovrei rispondere a una mail importante, ma continuo a procastinare, chissà perchè. Confido nell'abbracciare tra pochi istanti Sofia, la piccina del mio super amico Manuel ormai migrato in quel di Torino da illo tempore. Magari con un solo tocco di una manina di due mesi tutto ritorna vivido e candido. bidibibodibibu.

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