domenica 9 gennaio 2011

30 years in 2011

C’è chi dopo 7 anni non sente la necessità di convivere. C’è chi si sposa senza preavviso, prendendo due testimoni per caso al bar, c’è chi si innamora sempre degli stronzi, chi ha rinunciato a cercare l’anima gemella, chi persiste a cercare (invano), chi si ostina a pensare che sia sempre quello giusto (che poi, sistematicamente, si rivela non esserlo). Chi fa un figlio dopo pochi giorni che conosce il proprio partner.

Insomma questi ultimi giorni non ho fatto altro che ascoltare storie sentimentali di amiche trentenni , tormentate, belle, incomprese, fresche, passionali, refrattarie, ciniche. Spesso mi chiedo cosa ci muove a continuare a credere nell’amore. Spesso mi chiedo se amavo di più a 16 anni (ah, l’amour fou) o ora, in modo maturo e a volte così orribilmente consapevole e tristemente mediato. Vedo in giro gente confusa, orde di persone consapevoli di sbagliare ma cocciute persistono, immagino le persone che, affrettate e sole, camminano sui marciapiedi intasati delle città e la famiglia di mio padre, quando da piccola, stavo ore davanti alla stufa ad ascoltare vicissitudini mirabolanti, almeno venti parenti e amici che si ruotavano in quel salotto/cucina stretto e lungo. A volte mi domando perché questa fame di adrenalina, perché questa fame ingiustificabile di emozioni, perché questa necessità di condivisione, perché questa insoddisfazione generalizzata (quante volte ho sentito in questo periodo “ho voglia di reinventarmi professionalmente, ho voglia di fuggire all’estero, ho voglia di sposarmi anche se sto bene così”). Insomma cosa vogliamo di più? Cosa cerchiamo negli altri? Perché non siamo capaci di stare bene da soli e siamo inappagati in coppia? Perché siamo così deboli e indifesi quando finisce un amore? Perché abbiamo così tanta paura quando capiamo che una storia importante sta per nascere? Perché non siamo capaci di lasciare i freni? Perché non ci fidiamo mai degli altri? Perché siamo così egoisticamente assenti e irrispettosi o stupidamente possessivi o scioccamente pensiamo che debba essere l’altro a regalarci la felicità?

Beh, è comunque decisamente più interessante ascoltare le perplessità e le aspirazioni amorose delle mie amichette che discutere se è meglio vivere a Milano o a Roma…

http://www.youtube.com/watch?v=IKKH35QrWnc

5 commenti:

  1. sicura/o che dai Milano vincente? Bah;)

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  2. La tua lettrice per caso si butta nelle storie, lasciando ogni freno,ogni inibizione, seguendo solo il suo istinto quale sua unica bussola, che sì le ha fatto sbagliare le direzioni, ma solo perchè mille altri campi magnetici si sono frapposti fra lei e lui o dentro di noi..
    Non nego di essermi fatta male vivendo le storie in questo modo, ma sono felice di averlo fatto e lo consiglio a chiunque.
    Vivere con il rimpianto di non essersi fidati, di non aver dato tutto per me è un'autoflagellazione che non voglio provare.
    Ho 34 anni, ora sono sola, ma contenta di essermi spaccata tutte le ossa per chi ora non è con me..
    Non amo il male, solo mi piace vivere al cento per cento tutte le cose.
    Ciao!

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  3. Lettrice per caso...mi stupisci.
    perchè seguire l'istinto e lasciare ogni freno non è da tutti.è molto più semplice essere cinici & razionali. non ci si scotta, non si soffre e si vive davvero bene (te lo dice una che per un pò l'ha fatto), ma si gode anche la metà. e si perde molto, non tutto però.
    i mille campi magnetici che si frappongono a mio avviso ci sono sempre e per tutti. sta a noi e a chi si ha di fronte capire se e quando vale la pena (non sempre, aihmè). non è questione di un puro calcolo matematico o astrale ma di pelle, chimica e fame.
    come la fame di conoscenza che a me credo non passerà mai, motore di ogni cosa (per questo voglio chiamare mia figlia Sofia, quando un giorno ci sarà).
    per questo ti dico di continuare così (a 34 anni ci si fa del male ma si ha anche la consapevolezza di come farsi del gran bene!), perchè dalle tue righe si percepisce che non hai rimpianti (alla base di una qualità di vita superiore) e vivi intensamente.
    continua a sperimentare, a dosi omeopatiche o a dosi massicce: non c'è cosa più bella che snasare puzza di briciato nell'altro e fuggire a gambe levate o viverti alla stra-grande tutto il bello che ti possa offrire un uomo.
    ma sono certa che questo lo sai già.
    ti abbraccio, M

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