giovedì 27 gennaio 2011

Live slowly

Ovviamente una giornata storta ne nasconde un’altra di gran qualità: alle 8 in punto mi citofona il nonnino de “La Sanitaria” con un siringone in mano anti-scarafaggi. Beh, ragazzi, di una gentilezza inaudita. Direte: “logico, lo paghi”. Direi: oggigiorno non è poi così scontato…
Ricevo un messaggio di buongiorno da Gabriele. Già mi manca, anche se me lo sono abbracciato tutto meno di 24 ore fa…
dopodiché volo alla Max & Co di Corso Genova a farmi aggiustare la zip del nuovo giubbotto (non acquistato in quell’esercizio, ma mento biecamente perché non ne posso più di fare acquisiti di indumenti che si rompono l’indomani) e mi stendono i tappeti rossi, garantendomi che entro martedì sarà fatto.
Mi dirigo più tardi a San Vittore e trovo una sorpresa. Angelo e Patrizia mi spiegano (oltre a tutta la spataffiata sulla medicina penitenziaria, oggetto del mio prossimo evento, che mi ha aperto un nuovo mondo, ai più sconosciuto) che il successo nella vita è ritornare al passato. Godere delle relazioni in modo antico, autentico – conoscere i vicini di casa, comperare il latte sottocasa e farsi regalare un sorriso dal panettiere, vedere i colleghi non solo come arredamento dell’ufficio, ma come amici etc- per sentirsi parte integrante di un mondo che sì, corre a 100 all’ora, ma che sa anche fermarsi e interrogarsi per chiedersi “dove sto andando? Che cosa voglio davvero? Sono di aiuto a qualcuno?”. Mi ricordano che un tempo c’era una rete fatta di relazioni (la comare, la zia, la cugina….) che ci sostenevano nel quotidiano. Un esempio per tutti: una donna spesso e volentieri 50 anni fa veniva menata dal marito. Affranta però andava dalla vicina di casa, piangeva, si sfogava, e quest’ultima la confortava dicendo: ”non ti preoccupare, dai, tuo marito è un brav’uomo”. La donna rientrava a casa, si riallacciava il grembiule e preparava una torta di mele per il marito. Questo non significa ovviamente giustificare la violenza, bensì come a volte basta poco per stare meglio, l’ascolto e l’essere ascoltati fanno spesso molto e ci evitano di finire nella trappola dell’ansia e della solitudine che è, aihmè, cara a molti di noi. lavorare con i detenuti (a livello clinico, ma non solo) è davvero molto impegnativo, ma forse fa bene al cuore.
Più tardi rientro in ufficio e apro le mail. mi scrive la mia amica Josi, la mia prima coinquilina a Milano, che non sento da anni. Dice che ieri ha compiuto 30 anni e ha riflettuto- in un momento di resoconto- sulle persone care della sua vita e pensato che io ero tra di loro, e che quindi avrebbe piacere di vedermi sabato per un messicano con marito e marmocchi. Ho le lacrime agli occhi.
Vado a pranzo dalla Wanda che è malata. Il mio palato ne è deliziato. Quella mi cucina anche se ha 38 di febbre…
Un’ora fa mi chiama un mio contatto dell’Ospedale San Matteo di Pavia per farmi i complimenti per il programma del convegno di Roma di aprile; “ottimo lavoro” mi dice.
Antonello mi scrive e mi invita con Zizzo per una pasta al pesto di pistacchio di bronte cucinata con speck. Ricetta del suo macellaio messinese. Già mi lecco le dita.
Cosa posso volere di più?

6 commenti:

  1. la Josi che conosco io? mi sono decisamente perso qualche puntata se ci sono i marmocchi (plurale)!!
    se ti ricordi, salutamela :)

    RispondiElimina
  2. ah ah, si si, proprio lei;) non mancherò di portare i tuoi saluti!

    RispondiElimina
  3. Ciao, ti ho letto anche oggi, ormai sei un appuntamento quotidiano che non voglio perdermi!
    Mi sento molto all'antica sai?
    Ho una panettiere di fiducia, carinissima, una fruttivendola pure,un barista simpatico che mi mette sempre di buon umore,una vicina di casa che mi ha salvato dalla solitudine, poche amiche ma dal cuore immenso!
    Sono fortunata!
    Ciao

    RispondiElimina
  4. fortunella...! io mi dedicherò a un we slow, anche se c'ho una voglia pazza di andare a Bologna per la Fiera Internazionale di Arte Contemporanea...ufff...let's see;)
    in ogni caso, enjoy your time, un abbraccio

    RispondiElimina
  5. Io MACEF..per lavoro..Gran casino, ma mi diverte!!

    RispondiElimina
  6. perchè non mi inviti al MACEF, chiunque tu sia?Così mi faccio venire un pò di spunti che vorrei rivoluzionare un pò i miei 50 mt di bilocale?!in ogni caso: divertiti!

    RispondiElimina